desire’ douÉ

DESIRE’ DOUÉ E' MEJO DI MBAPPE'! L'ATTACCANTE DEL PSG CHE HA STESO L'INTER IN FINALE DI CHAMPIONS ENTRA NELLA STORIA: E’ DIVENTATO A SOLI 19 ANNI IL PIU’ GIOVANE A REALIZZARE UNA DOPPIETTA IN FINALE – IL DEBUTTO A 17 ANNI, IL FEELING CON LUIS ENRIQUE A CUI PIACE PERCHE’ DI LUI SI PARLA SOLO IN CAMPO, IL NOME PRESO DA SUO ZIO, ARBITRO AI MONDIALI DEL 2014 E LA FAMIGLIA DI CALCIATORI… - VIDEO

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

 

Salvatore Riggio per corriere.it - Estratti

 

DESIRE’ DOUÉ

Desiré Doué è rimasto in dubbio fino alla fine. È stato in ballottaggio con Barcola, autore di una doppietta nella finale di Coppa di Francia contro il Reims il 24 maggio. Invece, Luis Enrique ci ha ragionato per due notti intere e alla fine ha deciso di puntare su di lui. Ed ecco che Doué si è fatto un regalo straordinario.

 

Tra tre giorni, infatti, compirà 20 anni. Ha ribaltato l’Inter con le sue giocate, è riuscito a fare quello che Yamal in 180’ (più recupero) non ha fatto. Certo, il catalano è stato comunque meraviglioso, ma questo ragazzo – nato il 3 giugno 2005 ad Angers – si è dimostrato più concreto. Assist, gol e prima Champions League per il Psg.

 

Talento eccezionale

DESIRE’ DOUÉ

Quella di Luis Enrique è la seconda squadra francese ad aver vinto la massima competizione continentale, dopo il Marsiglia nel 1993 contro il Milan (e sempre a Monaco di Baviera). Per Doué il Psg, nell’estate 2024, ha investito addirittura 60 milioni di euro comprandolo dal Rennes (stesso club che ha lanciato Dembelé nel grande calcio). Aveva debuttato in prima squadra all’età di 17 anni, nel 2022, impressionando subito per maturità e tecnica. Ha dimostrato di essere un talento eccezionale. In due stagioni ha collezionato 57 presenze e sette reti in Ligue 1, diventando una delle sorprese più brillanti del campionato francese. Numeri importanti per un ragazzino, che si è guadagnato la maglia del Psg.

 

DESIRE’ DOUÉ

Campione anche fuori dal campo

C’era chi storceva il naso, ma lui ha zittito gli scettici e a Monaco di Baviera è stato semplicemente meraviglioso, conquistando il Triplete. A Luis Enrique piace anche per il carattere. Ha la testa sulle spalle, mantiene spesso un profilo basso lontano dai riflettori. E soprattutto non finisce mai al centro del gossip. Insomma, si parla poco di lui e lui parla solo in campo.

Gioca in tutte le parti del campo: esterno, attaccante, trequartista. «Sono un giocatore offensivo, ma in preparazione ho imparato a giocare più in profondità. Ho acquisito alcuni degli aspetti difensivi essenziali al livello più alto. Un attaccante deve sapere come difendersi, pressare e saper cambiare posizione», ha sempre detto.

 

Lo zio arbitro a Brasile 2014

Così una volta finita l’era delle figurine – con gli addii eccellenti di Mbappé, Neymar e Messi –, Doué è l’esempio concreto che anche ai giovani va data fiducia. Non accade mai in Italia – si dice per mancanza di talento – ma accade spesso all’estero. Ed ecco perché l’Europa ora si può alzare in piedi per osannare questo quasi 20enne. Diventato stasera un incubo dell’Inter.

La sua è una famiglia di calciatori: suo fratello è Guela Doué, terzino dello Strasburgo. Invece, suo cugino Yann Gboho è un centrocampista del Tolosa. Ma attenzione: lo zio Nourmandiez Desiré Doué, 53 anni, è un ex arbitro di calcio ivoriano. Ed è stato addirittura il primo arbitro di origine ivoriana a dirigere una partita di Coppa del Mondo: arbitrò Cile-Australia (3-1) e Francia-Ecuador (0-0) a Brasile 2014

DESIRE’ DOUÉ LUIS ENRIQUE

 

(…)