DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA…
DIAVOLO NEI GUAI! ELLIOTT SI SAREBBE SERVITO DI REDBIRD PER CONTROLLARE CONTEMPORANEAMENTE MILAN E LILLE - LA PRESUNTA VENDITA SIMULATA SAREBBE STATA ORGANIZZATA PER SFUGGIRE AL DIVIETO UEFA SUL CONTROLLO DI DUE SOCIETÀ IMPEGNATE NELLA STESSA COMPETIZIONE - IN FIGC GLI ATTI SUL MILAN: PARTE ORA L’INCHIESTA CHE PUÒ COSTARE MULTA O UNA PENALIZZAZIONE MA I PM DEL CALCIO AVRANNO SOLO 4 MESI…
Estratti da "la Repubblica"
Di chi è il Milan? La procura di Milano che indaga sul passaggio di quote da Elliott a RedBird ha trovato il tempo per trasmettere alla procura federale della Federcalcio una (piccola) parte del fascicolo d’inchiesta. Si tratta delle 12 pagine del decreto di perquisizione della scorsa settimana, e che in qualche forma interessa da vicino la Figc: in quel documento infatti si ipotizza come reato l’ostacolo alle funzioni di vigilanza proprio della Federcalcio, visto che sarebbero state fornite informazioni incomplete alla commissione per l’acquisizione di partecipazioni societarie di via Allegri.
E che potrebbe configurare la violazione dell’articolo 32 comma 5, che per il Milan — se accertato, ovviamente — potrebbe comportare multa o penalizzazione di uno o più punti.
Più difficile invece punire i singoli tesserati: in ogni caso, l’unico soggetto davvero interessato potrebbe essere l’ad del club rossonero, Giorgio Furlani, indagato a Milano. La procura federale però avrà un nemico inatteso: il tempo. Il codice prevede infatti un tempo massimo di sessanta giorni per le indagini, con la possibilità di due proroghe: una di quaranta giorni e una di venti. In tutto, quindi, entro quattro mesi dovrà essere chiusa l’indagine federale. E forse sono pochi per attendere l’analisi degli inquirenti milanesi sulla mole di documenti trovati, le chat, le mail, dispositivi finiti nelle mani della Guardia di finanza, attraverso cui chi indaga conta di accertare se Elliott abbia di fatto mantenuto il controllo del club.
Da capire anche se tra il materiale inviato alla Uefa ci siano carte che attestano come in realtà Elliott sia rimasto interlocutore privilegiato della massima istituzione europea per le squadre di calcio: una delle ipotesi formulate infatti è che la presunta vendita simulata sarebbe stata organizzata anche per sfuggire alla mannaia della Uefa che vieta di mantenere il controllo di due società impegnate nella stessa competizione: Elliott si sarebbe quindi servito dell’escamotage per controllare, contemporaneamente, il Milan in Italia e il Lille in Francia.
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