fabio capello

PER DIVENTARE CT DELL'ITALIA, CI E' MANCATO UN...CAPELLO - "MI È STATA OFFERTA LA GUIDA DELLA NAZIONALE. SI GIOCAVA A UDINE ITALIA-SPAGNA” (NEL 2016, QUANDO GLI AZZURRI ERANO ALLENATI DA CONTE, NDR), DISSI DI NO, NON ME LA SENTIVO” – FABIO CAPELLO RACCONTA BERLUSCONI (“GLI DEVO TUTTO”), GLI ANNI AL REAL, LO SCUDETTO CON LA ROMA: “IL PERICOLO MAGGIORE DI QUEL CAMPIONATO FU L'ULTIMA PARTITA PERCHÉ A 10 MINUTI DALLA FINE CI FU L'INVASIONE DI CAMPO. CREDO CHE NELLA MIA VITA NON MI SIA MAI ARRABBIATO COSÌ TANTO PER I TIFOSI CHE NON CAPIVANO IL PERICOLO, URLAVO COME UN PAZZO, CON DEGLI IMPROPERI CHE NON SI POSSONO DIRE” - LA JUVE E CALCIOPOLI ("GLI SCUDETTI LI ABBIAMO VINTI SUL CAMPO...")

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Da sportmediaset.mediaset.it

 

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silvio berlusconi fabio capello

 

FABIO CAPELLO SU GALLIANI: "IMPORTANISSIMO PER IL MILAN" "Adriano Galliani è stato un direttore generale importantissimo per il Milan, per quello che ha fatto e per quello che è riuscito a essere nei momenti anche di difficoltà. Anche se quel Milan aveva più momenti felici che difficili, lui è sempre stato comunque molto presente e capace, è uno dei dirigenti più capaci che io abbia mai conosciuto".

 

FABIO CAPELLO SU BRAIDA: "CAPIVA DI CALCIO" "Braida era quello che capiva di calcio, era l'unico che era in grado di andare a trovare i giocatori che vestendo la maglia del Milan non avevano paura di San Siro. E gli altri due dirigenti di alto livello con cui ho lavorato sono Giraudo e Moggi".

 

FABIO CAPELLO SU SILVIO BERLUSCONI: "GLI DEVO TUTTO" "Gli devo tutto perché lui ha creduto in me dal primo momento, mi ha fatto diventare vice di Liedholm, poi ho preso la squadra in mano per le ultime cinque partite e ho fatto lo spareggio con la Sampdoria, che abbiamo vinto a Torino 1-0.

fabio capello

 

Quando ha avuto alcuni problemi per scegliere i giocatori con Arrigo - che è stato bravissimo e fondamentale per tante cose nel calcio italiano, - mi ha richiamato, mi ha chiesto se me la sentivo di tornare e sono tornato. Ho detto sì, mi mancava l'odore dell'erba, perché abituato da sempre a giocare, a fare allenatore, l'odore della scrivania mi aveva già stufato (ride, n.d.r). Allenavo il Real Madrid, mi chiamò e mi disse “Fabio devi tornare”, e per quello che gli dovevo, andai dal presidente del Real Madrid e gli dissi: “Guardi presidente, io a quest'uomo devo tutto. Le chiedo per piacere il permesso di lasciare il Real Madrid”. E sono tornato al Milan, dove sono stato cacciato nella stessa annata (ride, n.d.r)"

 

laura ghisi e la moglie fabio capello

FABIO CAPELLO SU RONALDO: "IL PIÙ FORTE MA..." "Silvio Berlusconi faceva anche cose imprevedibili. L’anno in cui ero al Real Madrid gli sconsigliai l’acquisto di Ronaldo il Fenomeno. Mi chiamò al telefono e gli dissi “Guardi Presidente, Ronaldo è il più grande calciatore che io abbia allenato, è il più bravo di tutti, però ormai non ha più voglia di allenarsi, di lavorare, è grasso non vuol dimagrire. Lasci stare perché poi siamo già d'accordo con una squadra saudita”. E lui mi ringraziò, ma il giorno dopo lo prese (ride, n.d.r). Ma Ronaldo si, è stato il calciatore più forte che ho allenato perché aveva la forza, la genialità e la potenza che negli altri non si vedeva. Posso dire che Van Basten era un fuoriclasse, però non aveva la stessa potenza o lo stesso cambio di ritmo.

 

FABIO CAPELLO E IL REAL MADRID: "RONALDO LEADER NEGATIVO" Le due esperienze con il Real Madrid sono le più belle perché c'è la vittoria, tutte le altre interessanti. Direi che proprio quella quando c’era Ronaldo forse è stata la più bella e la più difficile. Decisi che Ronaldo era un leader negativo nella squadra, lo vendemmo e la squadra cambiò completamente. Avevamo 9 punti di distacco dal Barcellona e io feci un discorso alla squadra dicendo che avremmo dovuto giocare ogni partita come una finale e questo avvenne".

fabio capello silvio berlusconi

 

FABIO CAPELLO E LO SCUDETTO CON LA ROMA "Il pericolo maggiore di quel campionato fu l'ultima partita perché a 10 minuti dalla fine ci fu l'invasione di campo mentre stavamo vincendo 3 a 1 contro il Parma. Nessuno capì il pericolo di quell'invasione di campo per festeggiare perché se un tifoso avesse dato uno spintone o un pugno a un giocatore del Parma avremmo perso la partita e infatti io credo che nella mia vita non mi sia mai arrabbiato così tanto per i tifosi che non capivano il pericolo ma anche qualcuno che era con me in panchina non aveva capito niente. Ero l'unico in mezzo al campo che urlava come un pazzo, con degli improperi che non si possono dire. Alla fine è andata bene ma che fatica (ride, n.d.r)"

 

FABIO CAPELLO, JUVENTUS E CALCIOPOLI "Fu un'esperienza molto positiva. La squadra era ottima e organizzatissima. Poi vennero fuori quei fatti che sorvoliamo. Ma io me li sento vinti sul campo questi scudetti. La squadra era nettamente più forte di tutti. Non avevamo assolutamente bisogno di tutto quello che è venuto fuori".

fabio capello

 

FABIO CAPELLO E IL NO ALLA NAZIONALE "Mi è stata offerta la guida della Nazionale ma ho rifiutato. Ed è successo quando la nazionale giocava a Udine, Italia-Spagna. Fu offerta dal presidente di allora. E dissi di no. Perché non me la sentivo. Quando le senti dentro, le cose le fai. Ho sempre fatto le cose con questa idea".

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