COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Daniele Sparisci per il "Corriere della Sera" - Estratti
L’esame dell’immaturità. Bocciatura in pista e zuffa in casa, gli animi calienti nella lotta per un piatto magrissimo. È il bilancio di una Ferrari lenta e litigiosa, retrocessa a quarta forza sul tracciato che avrebbe dovuto certificare il salto di qualità.
Come sono lontani i bagliori di Montecarlo, qui si vedono solo scintille di rabbia. Giro 2, curva 14: Sainz mette nel mirino Leclerc, senza complimenti, con la libertà (contrattuale) di chi si sente in diritto di attaccare (lo spagnolo è corteggiato dall’Alpine). Doveva succedere prima o poi, è accaduto nel circuito dove da ragazzino veniva a tifare per Alonso, in questi giorni era ansioso di mettersi in mostra all’ultima sfilata in rosso. È la fine della tregua fra due che si rispettano ma che in fondo non si sopportano. Da sempre.
Basta sentirli, hanno fatto più rumore loro delle esultanze di Verstappen — terzo successo di fila qui per Max, il solito maestro nello sfruttare le incertezze altrui —, dei pianti di Norris («Dovevo vincerla, l’ho persa io»), delle piccole gioie di Hamilton al ritorno sul podio dopo 12 Gp, mai aveva atteso così tanto.
Vasseur sostiene che «non bisogna dare troppo peso alle dichiarazioni a caldo dei piloti», ma da uomo di corse qual è non può non sapere che in quei momenti emergono vere personalità e parole sincere.
Charles ha accusato il compagno di aver effettuato una «manovra scorretta e non necessaria» aggiungendo un perfido sarcasmo: «Voleva fare qualcosa di spettacolare per la sua gara di casa, capisco che è un momento importante per la sua carriera ma non ero la persona giusta su cui provarci.
SORPASSO TRA SAINZ E LECLERC NEL GRAN PREMIO DI SPAGNA
Mi ha danneggiato l’ala anteriore e mi ha fatto perdere una posizione. Eravamo d’accordo che avremmo gestito le gomme nella parte iniziale della gara». Se lo avesse voluto avrebbe usato toni più morbidi, e come lui anche Carlitos la cui replica è altrettanto velenosa: «Avevo le gomme nuove mentre le Mercedes le avevano usate, dovevamo andare a riprendere Hamilton ed attaccare, per me era tutto chiaro.
Credo che si lamenti troppo dopo ogni gara, e non so di che cosa. Non posso stargli sempre dietro».
Ognuno dà la sua versione, nel briefing che precede la partenza i piloti avevano discusso insieme a Vasseur e agli ingegneri le strategie.
Quale era il piano? Salvaguardare gli pneumatici o guadagnare subito posizioni? Vasseur nel rispondere dimostra equilibrismo: «Sapevamo, guardando ai dati degli ultimi 25 anni di Gp a Barcellona, che la prima parte di gara sarebbe stata un po’ noiosa mentre nella seconda in genere sale il ritmo. Ma non c’era un ordine di non spingere». L’animosità dei piloti va ad aggiungersi ai problemi molto più seri di competitività, Verstappen e Norris infatti erano fuori portata. Hamilton e Russell magari con strategie migliori sì.
SORPASSO TRA SAINZ E LECLERC NEL GRAN PREMIO DI SPAGNASORPASSO TRA SAINZ E LECLERC NEL GRAN PREMIO DI SPAGNA
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