simone zaza

DOVE STAVA ZAZA? SIMONE IL LUCANO STRAPIACE PER DUE RAGIONI. UNO PERCHÉ È BRAVO DAVVERO. DUE PERCHÉ CELEBRARE OGGI ZAZA EQUIVALE A CESTINARE BALOTELLI. E L’ITALIA UNANIME ERA SMANIOSA DI FARLO

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di Giancarlo Dotto per Dagospia

 

zazazaza

Dove stava Zaza? Devi indovinarlo nel passato recente e remoto tra il Sassuolo e i sassi di Matera e dintorni. Simone il Lucano strapiace al debutto con la Nazionale per due ragioni fondamentali. Uno perché è bravo davvero, talento dinamitardo e tracce di follia che aspettano solo di essere autorizzate per manifestarsi, ma lui, Zaza, già si autorizza parecchio di suo. Due perché celebrare oggi Zaza equivale a cestinare ieri e per sempre  Balotelli. E l’Italia unanime era smaniosa di farlo.

balotelli con le valigebalotelli con le valige

 

Ci ha pensato prima il Milan. Accolto solo un anno e mezzo prima come il Salvatore di chissà quale patria, lo hanno sbolognato in fretta e furia caricandolo sulla lardosa groppa di Mino Raiola con destinazione ultimo paradiso Manchester, località Fessacchiotti Danarosi, pur di evitare una doppia ulcera perforante all’ipersensibile Pippo (Inzaghi).

 

ANTONIO CONTE PUMAANTONIO CONTE PUMA

A seguire, il martellante Conte lo ha sfrattato senza tanti complimenti e nessun preavviso da Coverciano, come si fa con un inquilino inquinante. A differenza del pretone Prandelli, incastrato fino a lasciarci pelle e panchina nei guaiti della sua Anima Bella che lo obbligava a perseguire la palingenesi politicamente sontuosa del Negro Redentore, l’astuto Conte si è consultato con i suoi fedelissimi (Buffon e compagni), ma soprattutto ha fiutato là dove stava l’odore di cancrena. E ha reciso di netto, con precisione chirurgica. Con la benedizione di tutta una nazione.

prandelli con la chitarraprandelli con la chitarra

 

Meglio di così, diciamo la verità, il bell’Antonio non poteva cominciare.