luciano spalletti

E "LUCIO" FU! - È BASTATO SOLO UN MESE A LUCIANO SPALLETTI PER RIVOLUZIONARE IL NAPOLI, STRAVOLTO DA UN'AMPIA SESSIONE DI MERCATO - ALL'INIZIO DEL CAMPIONATO I BOOKMAKER QUOTAVANO LA VITTORIA DEI PARTENOPEI A 8, MENTRE ADESSO LA QUOTA È SCESA A 3,85, ALLA PARI CON IL MILAN - L'ALLENATORE È RIUSCITO IN POCHISSIMO TEMPO A INTEGRARE I TANTI NUOVI ARRIVATI, CHE NON FANNO RIMPIANGERE L'ADDIO DI KOULIBALY, INSIGNE, MERTENS E OSPINA...

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Giampiero De Chiara per “Libero quotidiano”

 

spalletti

Ad una rivoluzione fa quasi sempre seguito una restaurazione, spesso sinonimo di qualcosa di negativo o comunque che si conclude con aspettative diverse da quelle che si volevano raggiungere iniziando il "cambiamento". Nel calcio, come nella storia, le rivoluzioni sono costanti: la differenza è che nel gioco del pallone non c'è la violenza che ha sempre funestato la storia. L'ultima, in ordine di tempo, nella serie A è quella voluta da Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, e avallata dal suo tecnico Luciano Spalletti.

 

Partito in sordina nelle valutazioni dei bookmaker, agli azzurri è bastato poco più di un mese per capovolgere la corsa allo scudetto di inizio campionato, per il quale era piazzato in seconda fila a quota 8, alle spalle di Juventus (2,35), Inter (2,90) e Milan (3,35). Dopo il blitz a San Siro, di domenica sera, i partenopei sono ora in testa alle quote, a 3,85, alla pari con il Milan. L'Inter è a 4 dopo il crollo con l'Udinese e sono ancora più evidenti le difficoltà della Juve, precipitata al quarto posto a quota 6,75.

 

PROSPETTIVE

MILAN NAPOLI

Ma come è avvenuto questo rapido cambio di prospettive? I partenopei hanno fatto un calciomercato con i fiocchi, a detta di tutti gli esperti. I colpi Kvaratskhelia, Kim, Ostigard, Ndombele, Raspadori, Simeone, Olivera e Sirigu, sono stati da contraltare agli addii di calciatori storici come Insigne, Mertens, Koulibaly, Fabian Ruiz e Ghoulam. Un fatto che ha portato a due certezze: i nuovi arrivati, fino ad adesso, non hanno fatto rimpiangere i partenti e le casse della società sono state messe a posto.

 

Sono infatti 35 i milioni lordi che ha tagliato De Laurentiis dal monte stipendi. La spesa fissa per i salari è tornata così sotto il muro dei 100 milioni. Il Napoli inoltre ha incassato circa 76 milioni di euro dalle cessioni e tra entrate e uscite, come fa sapere il sito calcioefinanza.it, risparmierà 52 milioni di euro.

 

MILAN NAPOLI simeone

Una parsimonia che non è andata certo ad inficiare la qualità del gioco e dei suoi interpreti. Anzi. Il merito, in questo caso, è tutto di Spalletti che ha osato, ha rifondato la squadra trovando la "famosa" amalgama in un telaio di squadra che già l'anno scorso era arrivata terza in campionato. I nuovi giocatori (il georgiano dal cognome impronunciabile Kvaratskhelia, il coreano Kim, Simeone e Raspadori su tutti) hanno dato nuova linfa ad uno spogliatoio troppo legato agli "umori" dei senatori ceduti come Insigne, Koulibaly e Mertens, che forse proprio nella città del Golfo avevano fatto il loro tempo.

 

QUALITÀ

luciano spalletti foto mezzelani gmt018

Nel Napoli ora non mancano la qualità e la personalità che già c'erano, ma quelli di adesso (ed è il segreto che potrebbe dare la svolta aduna stagione da ricordare), hanno in più anche tanta "fame" di vittorie che probabilmente chi è andato non aveva più. I tifosi sperano così che la squadra continui a giocare in campionato e in Champions come ora (22 gol fatti, 6 subiti con 7 vittorie in 9 partite giocate) senza però disunirsi, come invece è accaduto negli ultimi anni, per tornare di nuovo a sognare.

 

SPALLETTI