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Jacopo Manfredi per www.repubblica.it
"Abbiamo zero possibilità di battere il Psg". Alla vigilia della finale di Coppa di Francia Stephane Masala, tecnico del Les Herbiers, club di terza serie di un paese con appena 15mila abitanti che sta vivendo un autentico sogno ad occhi aperti, mette le mani avanti. Difficile dargli torto. La differenza tra i due club che si contenderanno il trofeo martedì, alle 21.05 allo "Stade de France" (diretta Fox Sports), è abissale. Basti pensare che tutta la rosa del Les Herbiers vale appena 4 milioni, ovvero lo 0,7 per cento del fatturato dei campioni di Francia, che hanno chiuso l'ultimo bilancio con 542,4 milioni di euro.
UN'IMPRESA SFIORATA DA TANTI MA MAI RIUSCITA - Sognare, però, non costa nulla. E in tanti, c'è da giurare, si siederanno davanti alla tv immaginando che Davide possa davvero battere Golia, riuscendo finalmente a compiere quel miracolo che in passato è sfuggito ad altre squadre minori. Avevano avuto un'occasione il Nimes nel 1996, il Calais, club dilettantistico di quarta serie che nel 2000 si fermò a un passo dallo scrivere il suo nome nella storia cedendo solo al 90' al Nantes (2-1) e, successivamente, l'Amiens nel 2001 e il Quevilly nel 2012, sconfitto dal Lione con un gol di Lisandro Lope
MASALA, L"ITALIANO' CHE HA STUPITO TUTTI - Ad ogni buon conto Stephane Masala si gode il suo momento. Tecnico di origini italiane (sarde da parte di padre e marchigiane da parte di madre), in carica da dicembre, ha compiuto il suo grande capolavoro estromettendo club di ben altro blasone. Nel suo cammino è stato accompagnato, va detto, da una buone dose di fortuna: non ha incontrato nessuna squadra di Ligue 1.
Les Herbiers ha eliminato, fra le altre, Auxerre e Lens, ed è arrivata in finale battendo un'altra squadra di terza divisione, lo Chambly, sconfitto 2-0 a "La Beaujoire" di Nantes davanti a 35mila spettatori. "Ci sono tecnici dieci volte più esperti di me che non hanno mai messo piede allo 'Stade de France'. Farò un discorso che sorprenderà i ragazzi, dirò qualcosa che non hanno mai sentito in vita loro - ha detto alla vigilia - Il vero successo sarà quello di resistere il più a lungo possibile. Secondi? Minuti? Un'ora? Non lo so. L'importante non è il risultato: voglio solo vedere Parigi negli occhi".
BONGONGUI-MBAPPE', AMICI CONTRO - Sarà una serata speciale per tutti, ma ancor di più per Rodrigue Bongongui, attaccante camerunese di 25 anni arrivato quest'anno nel club rossonero e che, dopo 10 anni, avrà l'occasione di riabbracciare Kyliam Mbappé. I due, da bambini, sono cresciuti entrambi nell'As Bondy: "Mbappé (che ha 5 anni di
meno, ndr) era la mascotte della squadra - ha rivelato a Le ParisienBongongui - Ce lo portavamo dietro ovunque anche se erano molto più piccolo di noi. Ha fatto un percorso incredibile".
Le loro strade domani sera s'incroceranno di nuovo. La coppa difficilmente prenderà un bivio diverso da quello che porta a Parigi. Ma il Les Herbiers non tremerà di fronte ai giganti. Perché comunque vada è già stato un successo.
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