FERRARI IN CROCE…TTA - POLEMICHE PER LA FESTA DEL CAVALLINO A SIRACUSA NELLA PIAZZA TUTELATA DALL’UNESCO: CITTADINI SLOGGIATI E FURIOSI - IL GOVERNATORE CROCETTA AVEVA DETTO CHE NON SAREBBE ANDATO ALLA CENA, INVECE ERA LÌ…

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Veronica Tomassini per "il Fatto Quotidiano"

 

I camerieri apparecchiavano tavoli sontuosi, separati dal resto del mondo con delicati privè, vasi guarniti di piccoli ramoscelli di aranci al centro della piazza. Un fatto nuovo: piazza Duomo non è mai stata concessa a memoria d’uomo per banchetti di nessun tipo, per nulla, al massimo per una monumentale installazione di un americano, un tale Steward Johnson, dal titolo abbastanza utopico Awakening, il risveglio.

 

ROSARIO CROCETTA ROSARIO CROCETTA

Considerate che alle spalle del banchetto svetta il nobile palazzo liberty con gli uffici della Sovrintendenza. E invece sabato sera era un perimetro di transenne, ovviamente i siracusani stavano fuori la porta, nel senso fuori dalle cose che accadono. C’erano novanta Ferrari in giro per la Sicilia, le transenne e un paio di fuoriclasse posteggiate di traverso, una nera e una bianca. C’era chi citava poeticamente potenza e numero di giri del motore di ognuna, inibito dallo steccato e un altro po’ con le lacrime agli occhi.

Rosario CrocettaRosario Crocetta

 

Che fosse il Ferrari Cavalcade 2014, cioè il raduno mondiale del cavallino rampante voluto da Montezemolo, lo sapevano davvero in pochi. Una certa Viola che dirige il raffinato caffè della piazza – la piana metafisica amata dall’Unesco e da Elio Vittorini – pare abbia inchiodato il team di Montezemolo, convincendolo a spostare il tour da Parigi o New York a Siracusa.

 

Il catering era suo difatti. Quindi si trattava del bel mondo, un anticipo di jet set in piazza Duomo, non che non fosse mai accaduto, incontri fugaci e sempre tardivi di solito. Così sabato sera, il maestoso banchetto era un acquario di pesci dentro cui ragazzini, adulti, anziani, guardavano, da fuori, con i tablet sollevati sopra le teste degli altri, per fotografare le ombre sfuggenti.

 

Rosario CrocettaRosario Crocetta

Montezemolo ad esempio, che ringraziava la Sicilia per poi conversare tutto il tempo in inglese; o le lucine degli strass dei vestiti delle signore, mai viste così, a sentir la gente spremuta una sull’altra. I collezionisti hanno cenato con una carta menù dedicata alla Sicilia: insalata d’arancia e finocchio, sarde alla beccafico, ravioloni di crostacei, orata su caponata imperiale, nero d’Avola o bianco della casa del Grillo e del Feudo Maccari. E poi la musica di Verdi e Mascagni suonata apposta dall’Orchestra del Teatro Bellini. Mai visto niente del genere.

 

ferrari logoferrari logo

Al tavolo c’era pure un emiro, impressionato dalle teste di Caltagirone che assediavano i tavoli, ceramiche d’autore, sembra abbia fatto un ordine elefantiaco, per un imprecisato numero di pezzi. Tra gli invitati c’era il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta. “Faccia qualcosa di sinistra”, gli hanno urlato dalle transenne. Non avrà nemmeno sentito. Alla domanda “le sembra giusto governatore, in tempo di austerity, la cena sfarzosa in piazza Duomo?”, lui avrebbe risposto con un’altra domanda: “Era meglio il teatro greco?”.

 

Crocetta ha assicurato che non avrebbe partecipato alla cena, no, affatto. Eppure era lì. I blindati della polizia sorvegliavano la piazza. La sicurezza, i no rimediati ovunque, da omoni bardati di sigle e bicipiti (sempre la security), interdizioni sparse, droni in cielo all’improvviso, mentre i curiosi schiacciati sulle transenne, a ridosso dell’acquario con i pesci del jet set, fremevano o mormoravano o imprecavano: era tutto degno di mondanità. I fuochi d’artificio, sul tetto del palazzo comunale, intanto detonavano terribilmente. Un trionfo di eccessi. E poi la musica di Piovani, La vita è bella. Altroché se la vita è bella.