lotito beretta

FINISCE L'ERA DI LOTITO, RAS DEL CALCIO ITALIANO: UNA PRIMA SBERLA IERI NELL'ASSEMBLEA DELLA LEGA CALCIO E COSÌ VIENE RISPEDITO A CASA MAURIZIO BERETTA (DIPENDENTE DI UNICREDIT) - RESPINTO LO SCHEMA DI UN CALCIO CORROSO DALLE VECCHIE LOGICHE: C'E' QUALCHE SPERANZA DI RINNOVAMENTO?"

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

LOTITOLOTITO

Marco Iaria per la Gazzetta dello Sport

 

Di elezioni non si è nemmeno parlato ieri in Lega. Prima viene la scrittura delle regole di funzionamento dell' organismo di via Rosellini. Peccato che siamo alla fine del quadriennio olimpico e che il 6 marzo si voterà per la presidenza federale.

 

maurizio berettamaurizio beretta

Prassi vuole che tutte le componenti, Serie A compresa, rinnovino le proprie cariche prima della Figc, ma il rischio è che la Lega maggiore vada fuori tempo. L' assemblea di ieri è stata sospesa e aggiornata al 2 marzo, con un ordine del giorno allargato, appunto, alla discussione sullo statuto.

 

Ma le divergenze e gli oggetti del contendere sono tali da prevedere che tra nove giorni difficilmente si troverà la quadra su tutto quanto.

 

GIORNATA Ieri la giornata è trascorsa tra riunioni preliminari e la vera e propria assemblea, durata poco più di un' ora e aperta da un minuto di raccoglimento per ricordare la prematura scomparsa della segretaria Federica Cipolat Mis.

 

Sul tavolo la bozza di riforma dello statuto presentata dalle grandi Juve, Milan, Inter, Roma, Napoli e Fiorentina, anche se Agnelli e Galliani sono rimasti silenti: lo schema prevede un presidente di rappresentanza, un amministratore delegato che si occupi dello sviluppo del prodotto e un consigliere delegato per la parte sportiva, tutti e tre consiglieri federali in quota Serie A, nelle caselle solitamente occupate da dirigenti di società.

LOTITO 1LOTITO 1

 

Le big hanno chiesto una risposta alle medio-piccole, che nei giorni scorsi avevano già letto il documento rivelando qualche perplessità. In ballo c' è uno svuotamento di poteri dell' assemblea, dove ciascun club conta in misura uguale, a favore di soggetti terzi e indipendenti: una svolta manageriale che molti patron, abituati ad esercitare un controllo totalizzante sulla Lega, faticano a digerire.

 

SCENARI Quantomeno si è condiviso il metodo di lavoro. Nei prossimi giorni le medio-piccole elaboreranno le loro osservazioni e le faranno recapitare alle sei per poi tentare di trovare un compromesso. Ma i problemi sono tanti. Innanzitutto i tempi strettissimi. Poi l' eterogeneità degli schieramenti. Qui non si tratta solo di una battaglia tra grandi e piccole: ognuna delle venti società ha il proprio punto di vista sullo statuto e trovare una sintesi non è affatto semplice. Per esempio, c' è chi vorrebbe che i consiglieri federali continuassero ad essere emanazione dei club.

 

MAROTTA AGNELLIMAROTTA AGNELLI

Per non parlare, poi, del famigerato articolo 19, quello che regola la ripartizione dei proventi tv. Sebbene esistano, tra le piccole, società più inclini alla nuova governance come Torino, Sassuolo, Bologna, Sampdoria e Cagliari, il fronte è compatto nel richiedere a gran voce una riscrittura dell' articolo 19 per una suddivisione più equa del miliardo netto di proventi, con maxi-paracadute per chi retrocede. Le grandi non ci sentono, la soluzione potrebbe essere quella di eliminare del tutto dal nuovo statuto ogni riferimento a questo tema così infiammabile.

 

LOTITO Resta un gruppo di società, con Claudio Lotito nelle vesti di king maker, che punta a mantenere sostanzialmente lo status quo (con la conferma di Maurizio Beretta). Ieri il patron della Lazio ha proposto l' istituzione di quattro commissioni (ovviamente consultive), presiedute e formate da dirigenti di club, che si occupino di alcune macro-aree: diritti tv, infrastrutture e settori giovanili, bilancio, riforme ed affari legali.

LOTITOLOTITO

 

Un' idea che ieri non ha fatto breccia tra le big e tra chi teme un ulteriore ostacolo allo snellimento dei processi decisionali della Lega. Ma le commissioni rimangono in pista, specie se alla fine si farà un compromesso, un po' al ribasso, pur di non andare troppo per le lunghe. È possibile, comunque, che si decida di andare oltre il 6 marzo, quantomeno per provare a cambiare la governance. In quel caso il commissariamento non sarebbe automatico ma la nuova Figc darebbe un margine di tempo alla Lega per rinnovare le cariche.

 

JEAN PIERRE MUSTIERJEAN PIERRE MUSTIERDE LAURENTIISDE LAURENTIIS