DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Appena visto, ma che è sta roba?
Vergognoso. #LazioMilan pic.twitter.com/kHNtjZxphy
— P ¡ N ? (@5to1_) March 2, 2024
Estratto dell’articolo di Carlos Passerini per www.corriere.it
Resterà fermo per un pezzo l’arbitro Marco Di Bello: la sua direzione in Lazio-Milan 0-1 di venerdì sera all’Olimpico è stata giudicata pessima dai suoi superiori, che lo terranno a casa per diverse settimane, probabilmente un mese. Una punizione severa, non la prima per il fischietto brindisino, peraltro un internazionale, protagonista di una stagione negativa.
Il rigore per la Lazio non c’era e giusta espulsione di Pellegrini
Gli viene imputato di non aver saputo gestire la partita, trasformatasi anche per colpa sua in una vergognosa rissa da saloon, con 11 ammoniti e 3 espulsi. Troppi. Un pessimo spettacolo. Attenzione: non c’entra la valutazione sul calcio di rigore reclamato dai laziali a inizio partita sullo 0-0 per l’uscita di Maignan su Castellanos, che per i vertici non era da fischiare. Lì quindi di Bello non ha sbagliato.
E nemmeno sull’episodio della prima espulsione, quella per doppia ammonizione di Pellegrini, che ha generato la reazione isterica dei bianconcelesti. La palla era in gioco e il terzino non poteva non essere punito per la trattenuta su Pulisic. L’azione andava fermata prima, ma l’arbitro non ha visto e il Var non l’ha aiutato.
Disastrosa (questo l’aggettivo che circola stamattina nei palazzi dell’Aia) invece la gestione generale. L’arbitro, considerato un esperto, non ha saputo tenere in mano la partita, che gli è subito sfuggita di mano: falli invertiti e mancano alcuni cartellini.
Allo stesso tempo i vertici arbitrali non nascondono il disappunto per le bordate del presidente della Lazio, Claudio Lotito , che in tv a fine partita si è scagliato contro il direttore di gara parlando di «sistema calcio inaffidabile», denunciando che la sua squadra è stata «violentata» e che si farà sentire «nelle sedi opportune» (quali?). [...]
Stagione arbitrale negativa
lazio milan - pellegrini pulisic
Resta il fatto che la stagione dei fischietti 2023/24 è indiscutibilmente sotto le aspettative. Incidono diversi fattori: 1) il ricambio generazionale con molti giovani inesperti; 2) un chiaro rigetto per la Var che a volte si usa troppo e a volte troppo poco; 3) le lotte intestine e gli scontri politici interni all’associazione, che ha diverse correnti, con la conseguenza che viene a mancare la necessaria compattezza d’intenti. Fisiologico che, per quanto il designatore Gianluca Rocchi stia dando il massimo per crescere una nuova generazione, con coraggio e idee, alla fine spesso chi va in campo finisce per commettere errori gravi.
Di Bello, i precedenti
La notte horror di Di Bello ne è solo l’ultima prova. Il 41enne pugliese in questi anni più di una volta ha commesso errori decisivi. Uno, molto vistoso, all’inizio di questa stagione: fu lui a non vedere il rigore clamoroso in Juventus-Bologna, beccandosi (giustamente) uno stop punitivo dal suo designatore. Un mese, anche quella volta. [...]
Torna in mente una folgorante battuta di Silvio Berlusconi: «Come si chiama l’arbitro? Di Bello? Ecco, dovrebbe chiamarsi Di Brutto». Era il 26 agosto 2022, il Monza aveva perso in casa 2-1 con l’Udinese e l’ex premier allora presidente dei brianzoli incenerì alla sua maniera il fischietto brindisino.
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