DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E…
Daniele Sparisci per il “Corriere della Sera”
L' alba della Formula 1 americana non poteva che cominciare in Texas. Ieri ad Austin sono state presentate le regole per il 2021, una svolta annunciata da tempo. Ritardata più volte dai mal di pancia dei team e finalmente approvata nell' ultimo giorno utile con il voto unanime del Consiglio Mondiale del motorsport e la benedizione della Ferrari.
Mercedes e Red Bull speravano che il Cavallino bloccasse tutto esercitando il diritto di veto, ma non è successo. Perché il piano passasse sono stati necessari l' azione diplomatica del presidente della Fia Jean Todt, una serie di modifiche al progetto originale (la riduzione di numerose parti standard sulle monoposto, richiesta da Maranello) e, pare, riconoscimenti economici e politici alla Ferrari in qualità di socio storico. Le discussioni su governance e ripartizione dei premi sono in fase avanzata di definizione.
La riforma è ambiziosa e tocca tutti gli aspetti: tecnici, sportivi e finanziari. «Abbiamo rispettato il dna di questo sport adeguandolo ai cambiamenti del mondo per offrire uno spettacolo ancora più grande: gare più equilibrate e duelli ravvicinati e imprevedibili» ha detto Chase Carey presidente della F1. Todt parla di «traguardo raggiunto dopo due anni di ricerca, sviluppo e confronti». Belle parole, ma che cosa cambierà?
F1 GP UNGHERIA PIT GIRLCHASE CAREY
I nuovi padroni di Liberty vogliono spezzare domini come quello della Mercedes (Lewis Hamilton domenica può vincere il sesto titolo, gli bastano 4 punti) attraverso la semplificazione tecnica e l' abbattimento dei costi: è stato introdotto un tetto alle spese di 175 milioni con sanzioni per chi sfora mutuate dal fair-play finanziario calcistico. Dal budget-cap sono esclusi gli stipendi di piloti e top manager, e altre voci di marketing.
Con questa misura si vuole rendere più sostenibile uno sport dove le squadre di vertice spendono quasi mezzo miliardo a stagione e attirarne di nuove. Tagliati anche i giorni dei week-end di gara, si inizierà al venerdì per consentire al calendario di crescere fino a 25 tappe, dalle 21 di adesso.
Una sfida di resistenza, serviranno doppie équipe di meccanici, sperando che davvero le corse siano emozionanti altrimenti sai che noia.
L' altro rischio è legato alla semplificazione aerodinamica: Nicholas Tombazis, delegato tecnico della Fia, ha rivelato che le nuove monoposto saranno fino a 3,5'' a giro più lente delle attuali. Si tornerà alle prestazioni del 2016, ma secondo simulazioni interne di alcuni team il calo potrebbe essere anche maggiore a causa del peso extra (da 743 a 768 kg) determinato da ruote più grandi (18 pollici), da inedite misure di sicurezza e da accorgimenti sui motori, che restano i V6 turbo ibridi. «Quei numeri non sono fondamentali per lo spettacolo, mentre contano di più i duelli ravvicinati, poter lottare per i sorpassi senza rovinare le gomme».
Per l' ingegnere greco ex Ferrari, attraverso l'«effetto suolo» e ali meno complesse chi è in lotta per superare perderà soltanto il 6% del carico aerodinamico rispetto al 50% di ora. Solo nel 2021 sapremo se è vera rivoluzione.
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