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FORMULA WRESTLING - PER BATTERE LA NOIA DELLE QUALIFICHE IL BOSS DELLA F1 ECCLESTONE LE TENTA TUTTE E SI INVENTA UN NUOVO FORMAT PER LA POLE POSITION - TRE SESSIONI CON ELIMINAZIONI OGNI 90 SECONDI. CHI SOPRAVVIVE PARTIRÀ PRIMO...

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Marco Mensurati per “la Repubblica”

 

La F1 in crisi di identità guarda al wrestling per trovare un po’ di pubblico. «Ogni volta che facciamo una riunione, Ecclestone ci fa vedere dei grafici deprimenti», confidava ieri uno dei top manager del Circus.

 

Uno dei picchi bassi, in termini di audience, era quello delle qualifiche. Che adesso sono state riformate e, dalla prima gara della prossima stagione, si trasformeranno in un chiassoso royal rumble, un tutti contro tutti di un’oretta, al termine del quale la macchina “sopravvissuta” partirà in pole.

 

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Il rischio di non capirci nulla è più che concreto. Ma tanto anche adesso non è che le cose andassero meglio. Divise in Q1, Q2, Q3, con il principio dello sbarramento (knock out, lo chiamavano) e tutte le supercazzole delle gomme, la lotta per la pole, al sabato, era diventata, con gli anni e l’affinamento delle strategie dei team, noiosa come una lezione di algebra alle tre del mattino sui canali di stato.

 

I grandi team uscivano in pista solo all’ultimo secondo, per risparmiare pneumatici (che poi, come dice Briatore, «ma perché dovete risparmiare proprio sugli pneumatici? Quanto costeranno mai?»); e i piccoli team, con i loro piloti scarsi, ingaggiavano battaglie goffe e lente, perlopiù irrilevanti. Mestissimo.

 

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E così la F1 Commission - l’organismo che sovrintende ai regolamenti - si è riunita e si è limitata a scegliere tra due proposte. Entrambe avanzate da Bernie Ecclestone Una era quella di invertire le posizioni in griglia: cioè chi si classificava primo partiva per ultimo e viceversa.

 

Una specie di ciapanò. Invece di chiamare la sicurezza e far accompagnare all’uscita quello strano signore coi capelli troppo bianchi, la Commissione è rimasta seria e ha scelto la seconda: appunto, il royal rumble, la scazzottata. Tecnicamente funzionerà così. Le qualifiche verranno divise in tre sessioni. Nella prima (16 minuti) ogni 90 secondi verrà eliminato il pilota più lento; i 15 “sopravvissuti” si sfideranno nella seconda (15’) durante la quale, con lo stesso meccanismo, verranno eliminati altri sette. Al via della terza (14’) saranno solo otto.

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Alla fine ne resterà soltanto uno. Che avrà in premio la pole. Attraverso la continua eliminazione dei più lenti si dovrebbe ottenere il risultato di avere sempre la pista affollata. «Ma diciamoci la verità – diceva il top manager, con la faccia sconsolata – questo sistema è una vaccata. Ma almeno è meglio della griglia invertita e forse più divertente della qualifica attuale».

 

Il pericolo concreto, proprio come nel royal rumble, è l’effetto ammucchiata, che parlando di macchine che vanno a trecento all’ora e, in budelli come Montecarlo e Singapore, è una prospettiva inquietante. Tanto più che Ecclestone ha imposto ai team di accettare la novità senza nemmeno provarla nei test, cosa che una persona di buon senso aveva suggerito. Ma la F1 col buon senso c’entra poco.

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