COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Mirko Graziano per il “Corriere della Sera”
Alta, bionda, elegante, sempre bellissima. No, Francesca Piccinini non passa certo inosservata. Né quando circola per Milano - sua nuova base -, a maggior ragione sulle spiagge della Versilia, «il luogo del mio cuore, la mia casa, profumo di famiglia, passeggiate nei boschi, la cucina di mamma», dice la più grande pallavolista italiana di tutti i tempi, una leggenda anche a livello internazionale.
Francy si gode la prima vacanza da... ex giocatrice, «e per ora non mi fa un grande effetto. L'ultimo anno e mezzo è stato durissimo - continua -, il Covid ha reso meno bello anche giocare: restrizioni, preoccupazioni zero pubblico.
E allora penso solo a godermi il mare, il mio mare. Magari a settembre, quando ricomincerà il campionato, qualche piccolo contraccolpo lo sentirò. Ragazzi, a 14 anni ero già fuori di casa, giocavo in serie A, e due anni dopo iniziavo la mia avventura in Nazionale: è stata tutta la mia vita».
Il tempo di arrivare in spiaggia, e l'assalto è inevitabile: autografi, foto, sorrisi, ragazzine che le chiedono consigli. E lei mai un momento di cedimento, «perché ricordo bene quanto mi facesse male da bimba un autografo rifiutato».
Arriva, inevitabile, anche qualche sfida a beach volley, e per quegli «imprudenti» ragazzi i guai possono essere davvero seri nelle giornate in cui Francesca viene raggiunta dalle amiche-ex colleghe, come Martina Guiggi e le campionesse del mondo 2002 Paola Paggi, Simona Rinieri e l'indimenticabile «libero» Paola Cardullo.
«Ma io il beach volley lo digerisco comunque poco: vento, sabbia in faccia, fatica tremenda (ride) . E pensare che Paola Paggi mi diceva sempre che a fine carriera saremmo andate alle Olimpiadi in coppia proprio nel beach».
L'Olimpiade di Tokyo l'ha guardata «tifando come una matta per le azzurre e per la mia Paoletta (Egonu)». Sui campi in sabbia ha seguito invece «con affetto la tedesca Margareta Kozuch, mia compagna di squadra ai tempi della Champions vinta a Casalmaggiore».
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Già, la medaglia olimpica è l'unico traguardo fallito in una carriera mostruosa: 7 Champions e 5 scudetti con i club; oro mondiale e oro europeo in Nazionale, più altri 10 podi a livello internazionale.
Quasi due anni fa si era rimessa in gioco proprio per inseguire il sogno a cinque cerchi, ma il Covid ha prima frenato e poi fatto saltare ogni piano.
Oggi Francesca continua a svegliarsi presto di mattina: colazione adeguata, un'ora di allenamento, poi in spiaggia, da «Nando», ai Ronchi, «a godermi mamma, papà, sorella e nipotina. È da sempre il loro stabilimento, e quindi anche il mio». E la sera spesso al ristorante, «amo molto il Fortino, a Forte dei Marmi, ma si mangia benissimo anche dalla mia amica Veronica, all'Hotel Stella della Versilia, località Ronchi, a due passi da casa».
Veronica è la sorella di Gigi Buffon e appena entrati nell'hotel spicca la foto della devastante parata di Gigi in finale mondiale su colpo di testa di Zidane. «Ho giocato con Veronica e Guendalina (l'altra sorella), siamo molto legate. Qualche tempo fa sono andata a vedere mia nipote in un torneo giovanile di pallavolo. C'era anche la figlia di Guendalina, altissima, spiccava su tutte, mi sono emozionata: ho rivisto la piccola Francesca Piccinini alle scuole medie».
E con Gigi? «Ha solo un anno più di me, siamo cresciuti insieme, ci vogliamo bene e ci stimiamo: siamo entrambi usciti di casa giovanissimi».
Evidentemente terra di fenomeni, «terra meravigliosa, fra mare e colline. Panorami unici». A bocce ferme, Francesca avrà tempo anche di pianificare il futuro, non solo professionale, «e vi prometto che mi sistemerò presto, appena avrò trovato un uomo che mi faccia sentire bene (sorride) ».
Intanto, anche questa estate le «proposte» non mancano, soprattutto lungomare. «Ma il mondo è cambiato - ride -. Ti vedono, e poi usano i social per provarci». Finora nulla di interessante comunque, «alcuni li respingo in bagher, con maggiore tatto quindi, altri meriterebbero invece una bella schiacciata in faccia».
La pallavolo le ha regalato fama, tranquillità economica ed esperienze uniche, allo stesso tempo l'ha limitata moltissimo a livello di vita privata, di libertà in generale, «detto questo ho solo sentimenti di gratitudine verso il mio sport. Sono felice della donna che sono oggi. E poi sono ancora giovane, sia chiaro!». E bellissima, sia chiaro.
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