DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”
La Lega Pro, orfana di Gravina, ripartirà da Francesco Ghirelli, che conosce la serie C come le sue tasche, direttore generale sin dal 2010 con Macalli, poi segretario generale, soprattutto anima del gruppo riformista che ha posto fine al commissariamento in Federcalcio. Ghirelli, dopo attenta riflessione, ha scelto di restare in campo e oggi presenterà la sua candidatura, sostenuta da 18 pagine di un programma conciso ma efficace, rafforzato dalla scelta di affidare a una donna, l' attrice Cristiana Capotondi, protagonista di numerosi film di successo, una delle due poltrone da vicepresidente. «Non è un' operazione di marketing», si affretta a precisare lo stesso Ghirelli.
Capotondi, laureata in Scienze delle comunicazioni alla Sapienza di Roma, ha giocato a calcio e il calcio lo ha sempre seguito. L' altro vicepresidente sarà Jacopo Tognon, avvocato civilista e del lavoro, esperto di diritto sportivo, dal 2007 componente del tribunale arbitrale dello sport (Tas) che porterà idee e freschezza.
La partita che aspetta Ghirelli non sarà facile. La Lega Pro è la più esposta al vento della crisi e dal 2011 a oggi ha assistito impotente al fallimento di una cinquantina di società e a penalizzazioni che hanno sconvolto le classifiche dei campionati per poco meno di 300 punti. Il futuro presidente, d' intesa con Gravina, quello vecchio, spera nel semiprofessionismo, cioè nella modifica della Legge 91 e intanto studia un calcio sostenibile e trasparente attraverso regole nuove per consentire controlli più efficaci e rapidi sui club da iscrivere, stoppando - al tempo stesso - la pratica delle deroghe. L' idea è abbattere i costi e promuovere moralità e integrità, avviando una serie di progetti con la scuola. Anche trovare risorse per l' autonomia finanziaria, incrementando i diritti televisivi, sviluppando il marketing territoriale e migliorando la qualità degli stadi.
Una missione tutt' altro che semplice. Una riforma di sistema in cui si punterà a lavorare insieme alla Federazione mantenendo la propria identità, rinnovare e aprirsi al mondo: «Penso al mio mandato come a un transito per consegnare presto ai giovani una Lega che abbia un' identità, regole certe e le risorse adeguate», il sogno romantico del candidato, per il momento unico, 70 anni, nato a Gubbio, ex insegnante, direttore generale del Perugia dei Gaucci e amministratore delegato del Bari dei Matarrese.
Anche consigliere nazionale in via Rosellini con Carraro. «La Lega Pro è la Lega dell' Italia dei Comuni», quella del calcio di una volta, del campanile, lontano dai clamori della Champions. «Spero di essere all' altezza della sfida. Dovremo essere combattivi, dialoganti con tutti ma con la schiena dritta». Ancora qualche ora (sino a domani sera) per eventuali altre candidature.
Poi Ghirelli avrà via libera. L' assemblea elettiva è già in programma il 6 novembre a Firenze, nella sede della Lega, a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella. Ghirelli è pronto. Con la benedizione di Gravina e di Abete che la C l' hanno conosciuta e rilanciata. «Mi ispiro a loro e a Artemio Franchi. Gente seria che, nei momenti difficili, è stata chiamata in Federazione per riportare l' interesse generale al centro della scena».
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