DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Gaetano Imparato per gazzetta.it
E alla fine ce l'ha fatta: in A ci va il Frosinone con un gol chirurgico di Maiello e un contropiede di Ciano, a fine gara, raddoppio che innesca l'invasone di campo di 10.000 ciociari. Sì, il Frosinone in A, proprio la squadra sedotta e bidonata negli ultimi attimi della regular season (col sorpasso del Parma). Ci arriva a margine di 98' intensi, fin troppo combattuti visto come tra calcioni, botte, provocazioni e tackle duri la sfida sembrava prendere una bruttissima piega già nei primi 15'. Va in A, vince perché finalmente si fa furbo, attento. Stellone l'aveva definita la gara della vita, ben consapevole di come i suoi fossero a rischio appagamento coi due risultati utili (pari e vittoria), Longo puntava ad un assetto aggressivo, specie sui portatori di palla siciliani, il progetto gli riesce soprattutto nel finale del primo tempo, ma usando la ripresa per il gol lampo mentre il Palermo imprecherà per un rigore non concesso su Coronado.
SFIDA A SCACCHI — C'era curiosità, alla vigilia, sulle scelte dei moduli dei due tecnici: cambiamenti? Virate? Svolte? Stellone non cambia assetto (3-4-1-2), Longo inserisce Brighenti in difesa e Maiello in mediana scegliendo un 3-5-2 offensivo, elastico. La porta la trova soprattutto il Palermo ad inizio gara (11' botta di Murawski respinta, 17' incursione con dribbling di Coronado, Vigorito devia il rasoterra). Il Frosinone è più ardore che ragionamento, cuore e slancio a scapito della lucidità. Quando Soddimo (5') entra in area cadendo a terra per un contatto (che non c'è) con Dawidowicz prende l'ammonizione (giusta) e consapevolezza che per bucare i siciliani occorre ben altro. Occorre pressing e accelerazioni, anche se i rosanero perdono Dawidowicz proprio su quell'azione della simulazione e rimediano (bene) con Szyminski. Dalla mezz'ora il Frosinone riesce ad essere più offensivo (27' girata di Dionisi), manovriero, allungandosi e infilandosi negli spazi che si creano e portando al tiro con Gori due volte (33' palla di poco fuori, 36' invece altissima).
TUTTO PER TUTTO — Il Frosinone usa il riposo per riordinare le idee, per ricordare come la vittoria sia l'unica via che porta in A e - dalla distanza - trova il tiro del sogno A con Maiello: Jajalo scivola, il pallone scagliato in porta da 25 metri è imparabile, s'infila nell'incrocio dei pali: 1-0. La svolta? Forse, visto che è solo il 7', e il Palermo inizia a ricamare di manovra e inserimenti, tanto da portare Coronado in area (18'): Brighenti lo atterra, La Penna prima decide per la punizione, poi ci ripensa (suggerimento dell'addizionale) e concede il penalty, per revocare un amen dopo mentre spintoni e gomitate, in campo, si sprecano. Non proprio un bello spettacolo, alla fine la punizione di Jajalo si infrange sulla barriera e lo Stirpe esplode in un urlo liberatorio. Il copione accompagna alla fine con un Palermo che non trova la porta e il raddoppio ciociaro coi siciliani sbilanciati.
Poi lo tsunami di gente in campo, tanto da non sentire nemmeno i tre fischi di La Penna. Che forse infatti non arrivano e proprio per questo - gara interrotta e terminata un minuto e 10 secondi prima di quando sarebbe dovuta finire - il Palermo ha annunciato di voler presentare ricorso. "Abbiamo presentato la riserva verso l'omologa del risultato - dichiara il presidente rosanero Giovanni Giammarva ai microfoni di Sky Sport -. Successivamente faremo ricorso, gli argomenti saranno esposti nelle sedi opportune". Il numero uno del Palermo ha replicato anche alle parole espresse da Moreno Longo sul bilancio del Palermo: "Ci ha colpito quanto detto dall'allenatore del Frosinone. Penso che ognuno debba fare il proprio lavoro e che per questo potremmo adire le vie legali. È un pensiero che ho adesso e che approfondirò. È stata una caduta di stile".
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