FUGA DI MASSA IN FERRARI: FELIPE DÀ L’ADDIO A MARANELLO VIA TWITTER

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Maurizio Donelli e Arianna Ravelli per "Corriere della Sera"

Dopo otto anni da pilota ufficiale, uno da collaudatore e tre da «prestato» alla Sauber, Felipe Massa l'anno prossimo non guiderà più per la Ferrari. Lo annuncia lui, in prima persona, e non la Scuderia, con un lungo tweet delle nove di sera, una modalità francamente anomala, il segno di tempi confusi. Il concetto è comunque chiarissimo: «Dal 2014 non guiderò più per la Ferrari».

Massa conclude una storia in rosso che l'ha visto ragazzo di bottega al cospetto del grande Michael Schumacher (e nel 2006 qualche volta gli finì pure davanti), pilota alla pari con chi ora gli prenderà il posto, Kimi Raikkonen, e quasi campione del mondo nel 2008.

Poche storie di sport hanno dato la stessa emozione di quel Gp di Interlagos: Felipe che, di fronte ai propri tifosi, taglia il traguardo da campione del mondo, Lewis Hamilton che, grazie alla pioggia improvvisa e a un Glock imbranato, gli toglie il titolo arrivando quinto (in quella stagione al brasiliano era anche capitato di rompere un motore in Ungheria mentre era primo a tre giri dalla fine e di ripartire con il bocchettone della benzina attaccato a Singapore).

È stato, quel titolo perso per colpe non proprie, il vero spartiacque della sua vita professionale. L'ha segnato quasi più profondamente dell'incidente, tremendo, dell'anno successivo, con la molla della Brawn dell'amico Barrichello che gli sfonda il casco, gli fa perdere conoscenza e lo manda a sbattere.

Quel sabato a Budapest Felipe rischia di perdere l'occhio. Tornerà intatto, ma il momento magico è passato e, nel 2010, al suo fianco si trova Fernando Alonso, un divoratore di compagni di squadra. A Hockenheim Felipe può vincere, ma deve far passare il compagno e, seppure a malincuore, esegue. Comincia una fase di involuzione, che ha ragioni tecniche e psicologiche. Ecco perché un cambiamento (ammesso che trovi un team all'altezza) può far bene anche a lui.

Ragazzo leale e vero uomo squadra, un papà, Tonio, sempre presente e sorridente, una moglie, Rafaela, che ha cercato di rendersi invisibile, un figlio Felipinho già pericolosamente appassionato di motori, Massa ha saputo la notizia ieri, ma già nel weekend del Gp di Monza l'aveva, come tutti, intuita (e la cosa non gli ha impedito di aiutare il compagno).

Così come tutti hanno ormai capito che al suo posto si siederà Raikkonen. Il presidente Luca di Montezemolo ieri al Salone dell'auto di Francoforte non ha voluto annunciare nulla, ma tra un bisbiglio al figlio del Drake, Piero Ferrari («Stasera dovremmo chiudere con il finlandese») e una frase pronunciata davanti ai giornalisti italiani («Nelle prossime ore ho un incontro importante») il più è fatto.

«Sto trattando con Schumacher» ha provato scherzosamente a depistare, forse ripensando con un pizzico di nostalgia a quando la Ferrari era davvero imbattibile. «E' insopportabile non vedere una Rossa vincere a Monza. Ringrazio i tifosi, anche se Vettel avrebbe meritato qualche fischio in meno. Comunque faremo di tutto per avere una vettura più competitiva nella prossima stagione», ha dichiarato Montezemolo.

Ci proverà rivoluzionando il team: con Alonso e Raikkonen gli equilibri sono tutti da ridisegnare. Intanto, c'è da concludere questa stagione. «Ci sono ancora molte gare e dobbiamo fare il possibile per ottenere il massimo».

Di sicuro avrà tutto l'aiuto di Felipe, un ragazzo diventato uomo a Maranello, che anche nell'uscita di scena ha dimostrato una maturità e una dignità non da tutti.

 

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