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Gianluca Piacentini per “il Corriere della Sera - Edizione Roma”
Undici mesi senza segnare in casa in campionato, undici mesi che lo hanno fatto diventare da punto fermo della Roma a giocatore nervoso che litiga tanto (troppo) e segna poco. Un anno fa Edin Dzeko trascinava la Roma in semifinale di Champions, oggi invece la trascina sulle prime pagine dei giornali (anche) per una lite dai toni molto accesi nello spogliatoio di Ferrara con El Shaarawy, durante l' intervallo della partita persa contro la Spal dieci giorni fa. Un episodio che non ha fatto piacere (eufemismo) a Claudio Ranieri e alla società, che li multerà entrambi.
I soldi, però, sono un aspetto marginale in questa storia: quello che più conta è che Dzeko sembra ormai distante anni luce dalla Roma. Incredibile, se si pensa che al prossimo gol raggiungerà quota 86 centri e quella giallorossa sarà la squadra con cui avrà fatto più reti nel corso della sua lunga carriera.
Un legame forte, quello di Edin e della sua famiglia con Roma e la Roma, un legame che, fosse per lui, continuerebbe fino a fine carriera. Ma le difficoltà di questa stagione, appena 7 le reti in campionato, tutte in trasferta, più 5 in Champions, e i continui attacchi d' ira, lo hanno allontanato parecchio dalla società e, per certi versi, dai tifosi.
La Roma si guarda intorno, ragiona se puntare su Schick o andare forte su Belotti, soprattutto se dovesse arrivare Gianluca Petrachi come direttore sportivo, ma molto dipenderà dall' eventuale qualificazione Champions. Domenica prossima arriverà il Napoli, poi la Fiorentina mercoledì 3 aprile: tanto, se non tutto, si deciderà in quattro giorni.
Dzeko con la squadra di Ancelotti ha feeling, viste le 4 reti messe a segno in 8 partite e anche se Ranieri ancora non ha del tutto digerito la discussione con El Shaarawy sembra difficile che rinunci ad Edin in una sfida così delicata.
In teoria, in panchina, potrebbe esserci spazio anche per il Faraone, che oggi dovrebbe sostenere gli esami al polpaccio per capire se davvero l' edema che lo ha costretto a salutare la Nazionale sia di poco conto. El Shaarawy sarà da stamattina a Trigoria, e quando tornerà anche Dzeko, Ranieri li metterà faccia a faccia, non è escluso alla presenza di capitan De Rossi e del d.s. Massara, per chiudere la discussione di Ferrara (gli altri dirigenti torneranno da Doha venerdì). Almeno fino al termine della stagione, quando poi saranno fatte altre valutazioni.
Stesso discorso per quanto riguarda il mercato: ieri alla tv greca Kostas Manolas ha detto di stare bene a Roma «perché lì c' è la mia vita», ma è difficile capire se quelle del difensore siano solo dichiarazioni d' affetto (basti pensare che in Italia sono nate le sue due figlie) o ci sia invece la volontà di restare a Trigoria. Con o senza Champions. Intanto, anche lui proverà a recuperare per domenica prossima.
Nervosi o meno, in questo momento la Roma ha bisogno dei suoi leader.
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