DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI…
Da corriere.it
Sulla diatriba (eufemismo) tra Gian Piero Gasperini e Gomez, adesso scende in campo la moglie del Papu, Linda Raff. Tra tecnico e fantasista i rapporti ormai sono ai minimi livelli dopo il litigio avvenuto negli spogliatoi del match di Champions tra Atalanta e Midtjylland di martedì 1 dicembre.
Successivamente Gomez, assieme a Ilicic che aveva preso le sue difese, non era stato convocato per la trasferta di campionato di Udine del 6 dicembre (match rinviato per pioggia), per poi firmare una sorta di armistizio per il delicato match di Champions contro l’Ajax, vinto dall’Atalanta con tanto di qualificazione agli ottavi (9 dicembre, 0-1: gol di Muriel).
Fino alla panchina nell’ultimo match, quello contro la Fiorentina (13 dicembre). Il Papu ha spiegato che dirà la verità appena andrà via (in Italia farebbe comodo a tante, ma questa volta potrebbe anche cedere ai dollari sauditi). Intanto però c’è stato l’intervento della moglie appunto, che su Instagram ha pubblicato «La storia dei tre setacci», una sorta di parabola attribuita a Socrate. «Né vero, né buono, né utile». Un modo per prendere le parti del marito e avvisare i tifosi della Dea che tutto quello raccontato non corrisponde alla realtà.
Il racconto
Ecco il testo: «Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo in piena agitazione che gli disse: “Ascolta Socrate, ti devo raccontare qualcosa d’importante sul tuo amico”. «Aspetta un attimo – lo interruppe il saggio – Hai fatto passare ciò che mi vuoi raccontare attraverso i tre setacci?». «Tre setacci?», chiese l’altro meravigliato. «Sì mio caro, vediamo se ciò che mi vuoi raccontare passa attraverso i tre setacci. Il primo setaccio è quello della verità: sei convinto che tutto quello che mi vuoi dire sia vero?». «In effetti no, l’ho solo sentito raccontare da altri».
«Ma allora l’hai almeno passato al secondo setaccio, quello della bontà? Anche se quello che vuoi raccontare non è del tutto vero, è almeno qualcosa di buono?». L’uomo rispose esitante: «Devo confessarti di no. Piuttosto il contrario…». «E hai pensato al terzo setaccio? Ti sei chiesto a che serva raccontarmi queste cose sul mio amico? Serve a qualcosa?». «Beh, veramente no…». «Vedi – continuò il saggio – se ciò che mi vuoi raccontare non è vero, né buono, né utile, allora preferisco non saperlo e ti consiglio di dimenticarlo».
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