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“GATTI DEVE GIOCARE CENTRAVANTI” – LA JUVE BATTE IL NAPOLI DI CORTO MUSO CON UNA RETE DEL SUO DIFENSORE – ZAZZARONI: “TANTI CONTINUANO A STORCERE IL NASO DI FRONTE AL GIOCO MOSTRATO DALLA JUVE MA ALLEGRI RIESCE A OTTENERE IL MASSIMO COL MATERIALE DI CUI DISPONE. NON IMPORTA COME. MAX SI RITROVA A DUE PUNTI DAI 38 DI UN ANNO FA. SIGNIFICA CHE, MANTENENDO QUESTA MEDIA, CHIUDEREBBE A 91 PUNTI, E CON 91 PUNTI SI È IN GRADO DI VINCERE LO SCUDETTO…”
Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport
Tre appartengono a Federico Gatti, uno a testa a Rugani, Cambiaso, Bremer e Danilo. Sono già sette su ventitré i gol dei difensori di Allegri e gli ultimi due del Felino hanno fruttato addirittura 4 punti. «Gatti deve giocare centravanti» mi ha scritto un tifoso subito dopo la rete del centrale «perché in difesa è molto pericoloso».
La battuta non è niente male, contiene un po’ di verità. Resta inteso tuttavia che l’incidenza di Gatti sul momento e sulla classifica della squadra è notevolissima e fa dimenticare alcune sue manchevolezze. La Juve ha fatto la partita alla quale ci ha ormai abituato, nessuna sorpresa: ha lasciato l’iniziativa al Napoli, che nella prima parte ha fallito un paio di enormi occasioni; poi, una volta trovato il vantaggio, ha pensato soprattutto a difendersi rinunciando a uscire, ovvero ad alzare le linee, per conservare la compattezza e non concedere spazi facili a Osimhen e compagni. Vlahovic e Chiesa hanno fatto pochino, il superlavoro è toccato - as usual - a Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot, Bremer e Danilo. Soprattutto Cambiaso mi sta sorprendendo per attenzione e efficacia: gioca con intelligenza e una buona dose di coraggio.
Ho trovato rilevante anche l’impegno e la decisione con cui gli juventini hanno raddoppiato e spesso triplicato su Osimhen e Kvara: è la dimostrazione di una nuova consapevolezza. A quattro giornate dalla fine del girone d’andata Allegri si ritrova così a due punti dai 38 di un anno fa. Significa che viaggia a 2,4 a partita e che, mantenendo questa media, chiuderebbe a 91 punti, e con 91 punti si è in grado di vincere lo scudetto: lo scorso giugno Spalletti ne fece 90.
Tanti continuano a storcere il naso di fronte al gioco mostrato da questa Juve: rispetto tutte le opinioni - pur condividendone poche - perché penso che in un calcio che continua a parlare di milioni mancanti, debiti, fatturati e valuta titoli, zone Champions, passaggi del turno o esclusioni dalle coppe col solo metro del denaro, la missione di Allegri non possa essere che questa: ottenere il massimo col materiale di cui dispone. Non importa come. Una cosa è certa: ieri notte gli juventini sono andarti a dormire contenti, i miei amici napoletani, no. E la cosa mi rattrista non poco.
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