DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Tobia De Stefano per Verità&Affari
Mentre Jerry Cardinale, il fondatore di RedBird, è impegnato nel fund rising, la raccolta di fondi per finanziare l'acquisto da 1 miliardo e 200 milioni del Milan, c'è un dirigente del club rossonero che ha circa 20 milioni di buoni motivi per fare il tifo per l'ex Goldman Sachs.
Si tratta dell'amministratore delegato del club, il sudafricano di origini greche Ivan Gazidis, che nel contratto ha una sorta di bonus legato alla vendita. O meglio, legato alla plusvalenza che Elliott, l'attuale proprietario, avrebbe ricavato dalla cessione del Milan. Secondo quanto ricostruito da Verità&Affari si tratta del 5% che rapportato ai 400 milioni e passa (la differenza tra i 750-800 milioni investiti da Elliott e il miliardo e 230 milioni fissato nell'accordo preliminare per la vendita) fa almeno 20 milioni di euro. Anzi qualcosa in più.
massara paolo maldini pioli gazidis
Niente di male. Si tratta di un vero e proprio premio dovuto al fatto che se il Milan è tornato in Europa, ha vinto lo scudetto ed evidentemente aumentato il suo valore, una parte non inconsistente del merito è dell'amministratore delegato.
Certo che se si ragiona in questo modo, viene difficile non pensare al tira e molla che viene portato avanti sulla posizione di altri due grandi artefici del trionfo rossonero in campionato. Parliamo di Paolo Maldini e Frederic Massara che nel momento in cui scriviamo non hanno ancora rinnovato il loro contratto in scadenza a tra poche ore.
IN CAUSA Incertezza che nasce da un passaggio di proprietà, quello dal fondo Elliott a RedBird che sta facendo molto discutere per la mancanza di chiarezza sulla struttura dell'operazione che dovrebbe prevedere un vendor loan fino a un massimo di 600 milioni del venditore all'acquirente. La cifra potrebbe scendere - tutto dipende da come andrà il fund rising portato avanti da Cardinale - e attestarsi intorno ai 300 milioni, ma poco si sa anche sulla futura partecipazione di Elliott nel club.
Dovrebbe restare con una quota di minoranza e con almeno un paio di consiglieri nel Cda. Già questa sarebbe un'anomalia - di solito chi fa un prestito non resta mai nel consiglio per evitare che il mutuo possa essere "confuso" con una partecipazione azionaria - se non fosse che il prestigioso quotidiano francese l'Equipe non molti giorni fa ha parlato di cinque amministratori (Elliott nominerebbe anche il presidente) su nove.
Non solo perché ci sarebbero in ballo anche dei warrant - che darebbero altri incassi a Elliott in caso di un'ulteriore successiva plusvalenza sul valore della società rossonera - e la garanzie dello stesso fondo Elliott di coprire eventuali perdite nel Milan fino a 60 milioni di euro, al tasso del 3%, fino al 2025.
Secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg, Blue Skye (che detiene il 4,27% di Project Redblack, la società che controlla il 100% di Rossoneri Sport Investment Sarl e che a sua volta controlla il 99,93% del Milan) è al lavoro per portare avanti un'azione legale in Lussemburgo al fine di annullare la vendita o ottenere un risarcimento danni da Elliott. Lo si legge in alcuni documenti depositati a New York. In particolare, Blue Skye intende dimostrare che Elliott «ha operato con malizia o inganno» rilasciando informazioni riservate senza approvazione e senza procedere a una corretta procedura di offerta.
SPONSOR Intanto prosegue il lavoro del club sul fronte commerciale. Il Milan ha infatti raggiunto un accordo con Puma per il rinnovo del contratto, che porterà nelle casse della società 30 milioni di euro a stagione. Una cifra in netta crescita rispetto a quella incassata dal 2018 a oggi e che mostra il rinnovato appeal del club rossonero.
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