DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Stefano Mancini per “la Stampa”
Terza notte in ospedale. Fernando Alonso non ricorda nulla dell’incidente, e nulla si sa delle sue condizioni fisiche perché l’ospedale Sant Cugat del Valles non ha emesso bollettini. Dell’incidente più misterioso della Formula 1 mancano immagini ufficiali perché è avvenuto durante i test, si ignorano le cause (l’unica versione, quella del colpo di vento raccontata dalla McLaren-Honda, non ha convinto nessuno) ed è ignota la prognosi.
Alonso sta relativamente bene, a parte il dolore a testa, collo e schiena, ma quando tornerà in pista? Salterà i test in programma a Montmelò da domani a domenica (al suo posto Magnussen), però sarà in forma per il Gran premio di Australia del 15 marzo? «Mai preso una botta così forte» dice il pilota spagnolo che ieri avrebbe voluto lasciare l’ospedale. Il suo entourage lo ha convinto a sottoporsi ad altri esami. «I test più importanti in questo momento sono quelli a cui lo sottopongono i medici - dice Luis Garcia Abad, il suo manager -. Non posso dire che rimarrà in ospedale uno, due o tre giorni in più». Lui non può dirlo, un medico sì. Peccato che alla direzione sanitaria sia stato vietato di dare notizie sul pilota, ricoverato dalle 13,30 di domenica per una commozione cerebrale.
Il film dell’incidente
Le uniche immagini disponibili sono quelle registrate dalle telecamere a circuito chiuso dell’autodromo, finora non divulgate: nel filmato (di cattiva qualità) si vede la McLaren-Honda sbandare e finire con la fiancata destra contro le barriere di protezione. L’impatto avverrebbe prima con la ruota anteriore, con una decelerazione di 30 G, e una frazione di secondo dopo con la posteriore (15 G). La violenza dell’impatto spiegherebbe il trauma cranico: le sospensioni sopportano l’urto senza spaccarsi, trasmettendo così tutta l’energia dell’impatto al pilota.
McLaren smentita 2 volte
I dubbi riguardano le cause dell’incidente: Alonso andava relativamente piano, come concordano Sebastian Vettel che lo stava seguendo e un fotografo spagnolo, Jordi Vidal, che racconta tra l’altro: «Alla curva 3 non c’era vento, mi ero fermato lì apposta per scaldarmi un po’ ». È lui a scattare le uniche foto e a testimoniare che Alonso per 10 minuti non si è mosso e non rispondeva ai soccorritori.
Che cosa è successo davvero? Oltre a prendersela con le raffiche di vento, la McLaren sostiene che Alonso è uscito largo dalla curva 3, è finito con le ruote sull’erba artificiale e così ha perso la macchina. Vidal smentisce: «Dalla sequenza di immagini che ho scattato si vede che la macchina non tocca mai l’erba artificiale». La teoria ufficiale fa acqua, ma le ipotesi alternative vengono negate dal team. Nessuna scossa elettrica (anche se alla vigilia c’erano stati problemi a una guarnizione del kers), nessun malore: «Prima dell’impatto Fernando ha scalato le marce e frenato a fondo, segno che era perfettamente conscio».
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