DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
Dopo le prime 32 partite si sono segnati meno gol del Mondiale scorso, la media attuale è 2,6 contro 2,9. Non significa molto, sono medie che si rimettono a posto con due partite fertili. Semmai è interessante notare che sono scomparsi gli zero a zero (nel 2014 erano stati 3, cioè il dieci per cento delle partite) e che alcuni attaccanti sono già molto avanti nella classifica marcatori. Con i 5 gol attuali di Kane, nel 2006 in Germania Klose vinse il suo titolo. Con 6 reti hanno vinto la loro classifica Stoichkov nel '94, Rossi nell' 82, Kempes nel '78, Lineker nel '86 .
Baggio è arrivato a 9 reti in tre Mondiali. Il record è di Klose, 16 gol in tre edizioni, seguiti dai 15 di Ronaldo (il brasiliano) che quando vinse ne segnò 8. Insomma siamo già avanti con Kane, ma certamente anche con Cristiano Ronaldo, Lukaku, il russo Cheryshev, Hazard e Coutinho.
Oggi l' attaccante di più interesse mi sembra Kane, assomiglia un po' a Batistuta per forza fisica e generosità, ha un soffio di potenza in meno, anche nel tiro, ma è a suo agio in una squadra un po' acerba, confusionaria, che costruisce molto, offre continue situazioni. Kane è quello che nel trambusto giovanile riporta l' ordine naturale del calcio, una botta esatta e via. Lukaku è migliorato molto, è ormai imprevedibile, ma tutto il Belgio è cresciuto.
Sia loro che l' Inghilterra andranno visti in partite difficili, sono squadre forse non pronte a gestirle, ma hanno un talento purissimo. Hazard è forse il miglior numero dieci del torneo, ci è entrato da irrealizzato, può uscirne da fuoriclasse. La mia impressione è che questo sia il Mondiale dei grandi attaccanti, che si sia come condannati a un ritorno all' essenza perché di calcio non ne è rimasto molto. Si gioca maluccio, lentamente, se hai il grande attaccante vieni trascinato avanti quasi tuo malgrado, altrimenti la vita è una moneta in aria.
Suarez e Cavani trasformerebbero almeno dieci formazioni inutili in squadre competitive. In un calcio globalizzato, la differenza del grande attaccante diventa risultato.
2. L' INGHILTERRA SCIOGLIE IL KANE
Gianfranco Teotino per il Messaggero
Il Wall Street Journal lo ha accostato a Clark Kent, perché incontrandolo nessuno penserebbe di trovarsi al cospetto di un Superman. In fondo, neppure Hurricane, uragano, facile gioco di parole con il suo nome e cognome, Harry Kane, è un soprannome che gli si addice, a meno che non lo si osservi proprio mentre esplode il suo classico destro di collo interno. In genere, un fenomeno non ha né quel fisico, slanciato ma tutto sommato poco atletico, né quell' aspetto da bravo ragazzo della porta accanto.
Harry Kane, a differenza di un calciatore inglese medio, non beve alcol, non va in discoteca e non ha tatuaggi. Nel tempo libero ama passeggiare con i suoi labrador, Wilson e Brady, chiamati così in onore di due grandi quarterback del football americano.
LA FAMIGLIA Sta con Kate, la compagna con cui ha una figlia, Ivy, in pratica da quando avevano 12 anni: stessa scuola, stessa passione, giocavano a calcio insieme come testimoniato da una foto di gruppo del 2005 che li ritrae con David Beckham, nella sua Academy. Da sempre tifoso del Tottenham, del resto abitava a un quarto d' ora da White Hart Lane, ha faticato per andarci a giocare.
Nessuno credeva troppo in lui: non era particolarmente talentoso, né particolarmente potente, né particolarmente veloce. Lo provò per primo, a 8 anni, il settore giovanile dell' Arsenal, un po' come se un ragazzino tifoso della Lazio andasse a giocare nella Roma, ma lo bocciò quasi subito. Gli Spurs lo presero tre anni dopo, per poi mandarlo in prestito in tre squadre diverse, tutt' altro che eccitanti, dove neanche fece tanto bene. Per poi invece esplodere una volta tornato nel 2014 nella casa base.
BOMBER VERO Nell' anno solare 2017 nessuno ha segnato quanto lui: fra nazionale e club 56 gol in 52 partite (1,08 a partita), contro i 54 di Messi e i 53 di Cristiano Ronaldo e Lewandowski. Battendo, con 39 reti in Premier League, il vecchio record di Shearer. Nella stagione 2017-18 invece ha perduto, per due gol, il titolo di capocannoniere di campionato, vinto da Salah, ma ancora aspira a quello di top scorer in tutte le competizioni: è ora a quota 51, come Messi, dietro a Ronaldo, 54, e davanti a Salah, 49.
Prima della partita con la Tunisia aveva detto ai compagni che avrebbe segnato una tripletta, come Ronaldo alla Spagna, per non perdere contatto da lui. Invece, ne segnò solo due. La tripletta è arrivata contro Panama, soltanto Hurst e Lineker nella storia dell' Inghilterra avevano segnato tre gol in una partita e mai l' Inghilterra ne aveva segnati più di quattro ai Mondiali.
«Sono orgoglioso di me e della squadra ha detto a fine gara se vuoi realizzare qualcosa nella vita, devi crederci». E lui ci crede, eccome. Ronaldo, oggi suo rivale, è stato, ed è tuttora, il suo punto di riferimento. Ne apprezza etica del lavoro, cura per il fisico, sana alimentazione e soprattutto forza di volontà.
Spiega: «Per essere il migliore giocatore del mondo devi puntare in alto, non mettere limiti a te stesso. Nella mia carriera ho dovuto dimostrare che su di me molti si sbagliavano».
DICONO DI LUI «Non sembra un calciatore forte, ma lo è» ha detto di lui ancora recentemente Zidane. Agli allenamenti Kane è il primo ad arrivare e l' ultimo ad andarsene.
Si porta anche i compiti a casa: passa ore a rivedere le sue partite al computer. Non essendo né fortissimo fisicamente né velocissimo, deve studiare i movimenti più efficaci per farsi trovare smarcato. La sua specialità. Peraltro, il calcio posizionale è la vera arma di questa nuova Inghilterra: il sesto gol a Panama, il suo terzo personale, è arrivato dopo una serie di 25 passaggi, record assoluto per un Mondiale. Altro che palla lunga e pedalare.
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