COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Daniele Dallera per il “Corriere della Sera” - Estratti
Superato lo smarrimento e la delusione per come siamo stati sconfitti ed estromessi dall’Olimpiade di Parigi, bisogna progettare La Svolta. Che si può attuare. Senza rivoluzioni, senza far fuori il c.t. Gianmarco Pozzecco che il suo mestiere di selezionatore lo sa fare, aspettando in serenità le elezioni federali che ogni fine quadriennio olimpico prevede.
La reazione dopo la batosta con la Lituania (88-64) è la solita, quasi scontata, soprattutto sui social, molto di pancia e poco di testa: «Via Pozzecco…», il ct, «Basta con Petrucci…», il presidente federale. Come se Pozzecco giocasse ancora, come se Petrucci andasse in campo: entrambi hanno le loro responsabilità, ma la Nazionale è questa, siamo seri, nettamente inferiore alla Lituania, più grave invece la sconfitta con il Portorico: se si fosse mantenuta un po’ di lucidità, di precisione, soprattutto al tiro, la squadra di casa, confusa e caotica nella sua espressione di gioco, l’avremmo battuta.
Pozzecco non ha certo lasciato a casa dei campioni, giocatori che avrebbero potuto cambiare il destino della Nazionale.
Belinelli? Commovente. Ma avremmo avuto in azzurro un altro giocatore sfinito, come Melli (che ha dato tutto). Della Valle? Ammirevole. Ma a livello internazionale non ha mai risolto un problema. Quanto a Petrucci è uno dei dirigenti sportivi più preparati del panorama italiano, altrimenti non si governa il Coni per 14 anni. Il suo curriculum tra basket, il suo sport, che vive con passione, ma anche calcio, parla per lui.
italia portorico pozzecco petrucci
Poi, basta aspettare: non c’è nulla di più democratico di una elezione. L’anti-Petrucci è stato trovato, un suo ex vecchio amico e collaboratore, che evidentemente si è stufato dell’amicizia e della collaborazione, l’avvocato Guido Valori, che si candida alla guida della Federbasket.
La sua sintesi, più sbrigativa: «Quando si perde è obbligatorio cambiare». Replica Petrucci, più costruttivo: «Da questo risultato dobbiamo analizzare e ripartire. Non auto assolverci. La mia fiducia in Pozzecco resta immutata. Con la parte tecnica, Datome, Trainotti, c’è un programma che sarà portato in consiglio federale. Valutando anche l’ottimo risultato del Mondiale under 17. Ci deve essere sempre fiducia nel futuro. Nella vita c’è sempre un “secondo tempo”».
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