DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell'articolo di Pierfrancesco Catucci per www.corriere.it
I modelli di riferimento sono Andrea Pirlo e Paul Pogba, le origini sono in Togo, figlio di genitori del Benin, i primi calci al pallone già a 4 anni in Lombardia, il trampolino di lancio è a Liverpool, sponda Everton. Ha appena 18 anni Halid Djankpata, passaporto italiano e togolese e già una bella collezione di svolte che ora potrebbero aprirgli le porte della Nazionale di Roberto Mancini. «Sono davvero felice — racconta a Cronache di Spogliatoio —, perché la Figc ha scritto via mail al mio procuratore per dire di aver mandato alcuni osservatori a visionarmi per potermi convocare in Nazionale».
Il giovane centrocampista era arrivato in Italia assieme alla famiglia quando aveva soltanto nove mesi […] Trascorrono così i suoi primi 11 anni, fino a quando, nel 2016, arriva l’ennesimo trasferimento. In Inghilterra questa volta, ancora per scelta dei genitori.
«Dicevano che lì la vita sarebbe stata migliore, ma sinceramente io non ero d’accordo. Quando me l’hanno detto ho pianto tantissimo. Ora, però, gioco nell’Everton. Non posso lamentarmi». Prima di arrivarci, però, aveva cominciato a giocare per una squadra minore di Manchester, il Droylsden Fc. Lì fu notato da alcuni osservatori […] «Alla fine ho scelto l’Everton, mi affascinava la storia di questa squadra. E poi cercavo un posto in cui esprimermi, non volevo andare in uno dei top club per rischiare di bruciarmi».
E di lì è cominciata la sua vera avventura inglese, a metà tra l’Under 18 dei Toffees e la formazione che in Italia chiameremmo Primavera, di cui è capitano. Un nuovo ruolo con lo spostamento indietro di qualche metro rispetto alle posizioni che occupava in Italia e una nuova prospettiva, senza perdere troppo la propensione a gol e assist: «In Italia facevo l’attaccante e segnavo tanto, in Inghilterra il calcio è molto più fisico e sono stato arretrato a centrocampo».
La concorrenza in quel ruolo nella Nazionale di Mancini è particolarmente elevata, ma Djankpata ora comincia a crederci: «Penso che fino all’inizio di questa stagione nessuno sapesse della mia esistenza in Federazione. Ora sogno di giocare con la maglia della Nazionale, spero sia il primo che riuscirò a realizzare in ordine di tempo». E anche per questo, per non interrompere il percorso di crescita che stava facendo a Liverpool, in passato ha declinato qualche offerta arrivata dall’Italia. Nel frattempo ha fatto amicizia con Moise Kean (all’Everton nella stagione 2019-20) e più di una volta è stato aggregato alla prima squadra per gli allenamenti […]
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