
DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI…
HEZBOLL-ART! – IL TRIBUNALE DI WESTMINSTER HA CONDANNATO IL MERCANTE OGHENOCHUKO OJIRI PER AVER SMERCIATO OPERE D’ARTE A UN COLLEZIONISTA IN ODOR DI TERRORISMO - ANTONIO RIELLO: “INTERESSANTE DARE UN'OCCHIATA AI NOMI CHE COMPRENDE LA SUA RACCOLTA. SONO SEMPRE GLI STESSI, OVUNQUE CI SONO DI MEZZO TANTI SOLDI. ANDY WARHOL, PICASSO, BASQUIAT” – “SI PARLA DI DE-COLONIZZARE LE ARTI. MA PARADOSSALMENTE IL MERCATO RIMANE, NELL'ANIMA, BRUTALMENTE CONSERVATORE. SI APPLAUDONO PUBBLICAMENTE I ‘GIOVANI’ E SI COMPERANO PRIVATAMENTE ‘I DINOSAURI’…”
HEZBOLLART
Antonio Riello per Dagospia
Sta povera Arte finisce in mezzo a tutti i casini possibili ed immaginabili. L'abbiamo vista come bottino di guerra, gettone di scambio in oscure trattative criminali, oggetto di speculazioni di ogni tipo. Usata e abusata. Senza contare falsi clamorosi e furti misteriosi. Mancava solo che fosse invischiata nel finanziamento di attività terroristiche. Bastava aspettare, adesso ci siamo.
Il tribunale di Westminster (la celebre corte nota a Londra come "Old Bailey") nei giorni scorsi ha condannato il signor Oghenochuko Ojiri a due anni e mezzo di prigione per aver venduto delle opere d'Arte (per un valore di circa 140.000 sterline) al signor Nazem Ahmad senza segnalare la vendita alle autorità competenti.
In pratica ha violato (pur conoscendole) le regole del Terrorism Act 2000: una legge appunto del 2000 che ha il compito di bloccare i finanziamenti alle organizzazioni ufficialmente riconosciute come terroristiche dal governo di Sua Maestà. Il condannato ha ammesso di non aver adempiuto volontariamente ai suoi doveri per proteggere i propri interessi economici: sapeva e ha fatto finta di niente.
Mr Ojiri (ha 53 anni) è un volto piuttosto noto al pubblico britannico. E' stato a lungo uno degli esperti della popolare e longeva trasmissione della BBC "Bargain Hunt". Un programma che testa le capacità dei concorrenti di vendere all'asta oggetti e opere d'Arte. Qualcosa di simile (ma non esattamente identico) al "Cash or Trash" che va in onda in Italia sul canale Nove.
Cosa è accaduto? Nazem Ahmad, collezionista e mercante d'Arte basato a Beirut, ma molto attivo alle aste di Londra, è nella lista del Terrorism Act perchè è accusato di aver ri-pulito soldi dell'organizzazione libanese (di stretta osservanza sciita) Hezbollah, considerata uno strumento terroristico gestito più-o-meno-direttamente del regime iraniano. Hezbollah è inserita nella lista nera del terrorismo internazionale.
Sembra che l'attività di Ahmad abbia ri-ciclato qualcosa come 160 milioni di dollari USA, nel corso di parecchi anni. Degli stessi reati è accusato anche il figlio Firas Ahmad. Un soggetto evidentemente assai importante per i dirigenti del gruppo che domina il Libano del Sud.
Per la cronaca, lui ha sempre negato ogni coinvolgimento e si dichiara assolutamente innocente. La sua collezione personale è stimata intorno ai 54 milioni di sterline. La figlia ha una galleria d'arte a Beirut (nel quartiere cristiano).
Nel 2023 la National Crime Agency britannica ha requisito 23 opere di sua proprietà presenti a Londra in un'asta da Phillips Auction (che comunque non c'entra nulla con le accuse in questione).
Interessante dare un'occhiata ai nomi che comprende la sua raccolta. Sono sempre gli stessi ovunque ci sono di mezzo tanti soldi. Andy Warhol (è universalmente sinonimo di Arte Contemporanea, che piaccia o no). Ovviamente Pablo Picasso (se no che collezione è?). Ma c'è anche l'ubiquo Jean-Michel Basquiat.
jean michel basquiat untitled, boxer
Sono i nomi i classici: i "blue-chip" del mercato dell'arte (assieme a Lucio Fontana, Gerhard Richter e Alberto Giacometti). L'unica new entry sembra sia il riconosciuto artista-profugo Ai Weiwei.
L'Arte Contemporanea, intesa come "sistema" (mostre, biennali, interviste, etc. etc.) è diventata la roccaforte di ogni tipo di attivismo. Spesso anche con toni generosi, accalorati e talvolta semi-rivoluzionari. Si parla tanto di de-colonizzare le Arti. E queste sono certo buone notizie.
Ma paradossalmente (ed esattamente allo stesso tempo) il mercato dell'Arte Contemporanea rimane, nell'anima, brutalmente conservatore. Si applaudono pubblicamente i "giovani" e si comperano privatamente "i dinosauri".
La cosa che vale senz'altro la pena di notare, non è tanto la prevedibilissima mancanza di fantasia degli investitori, ma piuttosto il fatto che attorno a questo stesso ambiente (come dimostra questa notizia data dalla BBC) danzino ancora nell'ombra oscuri personaggi in odore di riciclaggio e finanziamenti illeciti.
Bisognerebbe avere un mercato dell'Arte il più trasparente possibile (anche attraverso semplici tecniche di rilevamento e autenticazione digitale). Un pensiero che potrebbe e dovrebbe accompagnare i visitatori della incipiente Fiera dell'Arte di Basilea. ART BASEL apre i battenti il 16 (per i VIP) e rimane aperta fino al 22 Giugno.
Questo articolo è 100% NAI (Not generated by AI)
ahmad 02
ojiri 03
mr ojiri 02
nazen said ahmad
DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI…
DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN…
FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA…
DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE…
DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU…
DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI…