DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Franco Grilli per il Giornale
"Per adesso mi trovo bene e sono felice alla Juventus, mia figlia per adesso crescerà a Torino, ma mi piacerebbe giocare in Premier League".
Le parole di Gonzalo Higuain aprono nuovi scenari di mercato. Che l'argentino possa lasciare la Juventus è cosa nota: si è parlato, per esempio, di un clamoroso scambio con Icardi, ma non ci si aspettava che fosse proprio lui – e a inizio giugno – a paventare una possibile cessione. Possibilmente, oltre Manica. Una probabile destinazione potrebbe essere il Chelsea, con o senza Antonio Conte in panchina. E, allora, non è escluso anche uno scambio con i Blues che coinvolga Alvaro Morata. Insomma, tutto tornerebbe.
Il centravanti ha parlato ai microfoni di Espn dal ritiro dell’Argentina, a Barcellona, dove la Seleccion sta preparando il Mondiale di Russia in un clima difficile. "L’amichevole con Israele? Abbiamo fatto la cosa più giusta. La sicurezza e il buon senso devono stare davanti a tutto. Abbiamo pensato che fosse meglio non andare" Higuain ha così commentato l'annullamento del friendly match di Gerusalemme tra Israele e l’Albiceleste, in programma per sabato, dopo le minacce dei gruppi terroristici palestinesi.
Il numero 9, infine, ha parlato anche dell’imminente campionato del mondo: "È sempre un sogno giocare una Coppa del Mondo, questa è la mia terza ed è una sfida che ora affronto con una maturità maggiore, un torneo che tutti noi vogliamo vincere. Mi sento molto bene, la famiglia mi ha dato tanto: la testa è tutto nella vita e nel lavoro. Se uno sta bene di testa, il resto arriva di conseguenza".
2. SUPERMERCATO ITALIA
CLAUDIO SAVELLI per Libero Quotidiano
Siccome ben due terzi degli azzurri scelti da Mancini per la sua prima rosa azzurra sono sui tavoli del calciomercato, si può affermare che il "Made in Italy" sia tornato di moda. È una tendenza favorita dalla geografia della serie A: la maggior parte dei giocatori del nuovo corso sono infatti giovani (l' età media della rosa era di 25, 7 anni, la seconda più bassa tra le prime venti nazionali del ranking, dopo i 24, 6 anni del Cile) e militano in squadre di fascia media. Dunque, non sono ancora prodotti finiti, ma diamanti grezzi da levigare che è meglio comprare, pur a caro prezzo, prima che le valutazioni si gonfino a dismisura.
Il fatto che le grandi italiane siano tornate ad interessarsi dei giocatori nostrani è un trampolino di lancio sia per i giocatori stessi che per l' intero movimento: la nazionale di Mancini, infatti, ha bisogno che i giovani accumulino velocemente esperienza internazionale nei top-club. L' altro lato della medaglia è che pochi italiani sembrano attirare l' interesse delle società estere, il che alimenta il sospetto di una sopravvalutazione interna. Ma rimane un sospetto, non una certezza.
ECCEZIONE JORGINHO L' eccezione è Jorginho (26 anni), paradossalmente l' unico oriundo del gruppo: il City ha offerto 50 milioni al Napoli, e Guardiola pare lo abbia convinto ad emigrare in Premier.
Per il resto, ad attirare i riflettori dell' Europa è Chiesa, perché il suo talento spicca alla luce dei 20 anni: qualora Juve, Inter, City o Liverpool dovessero superare i 60 milioni, il ds viola Corvino potrebbe apparecchiare il tavolo degli affari.
Il capofila della generazione azzurra che si sta affacciando alla finestra delle grandi è Perin (25), che dal Genoa si trasferirà alla Juve per 12 milioni: l' annuncio è una formalità, in attesa delle visite mediche. Il collega Donnarumma (19), invece, rimane per ora prigioniero della sua mediocre stagione: il Psg ha virato su Buffon, mentre il Liverpool rimane sullo sfondo.
Con l' approdo di Caldara (24) alla Juve, i migliori difensori italiani sono tutti sistemati tra le grandi. Semmai è Rugani (23) che potrebbe chiedere una cessione in prestito per trovare continuità, ad esempio alla Lazio. Opposta la situazione del centrocampo, territorio del domino: la prima tessera che cade muoverà le successive.
Potrebbe essere Pellegrini (21), perché è l' unico ad avere una clausola rescissoria (da 30 milioni) nel contratto: interessa alla Juve, che ha obbligato il ds giallorosso Monchi a cautelarsi con Cristante (23), per il quale Roma e Atalanta hanno un accordo sulla base di 25 milioni più Defrel. Alla Roma interessa anche Baselli (26) del Torino, sul quale però è in vantaggio la Lazio, che non si muoverà prima di cedere, a peso d' oro, Milinkovic-Savic.
La flotta degli esterni è quella più richiesta: Chiesa, Berardi (23), Verdi (25) e Politano (24), consapevoli che il treno sta passando e chissà se tornerà mai indietro, ammiccano alle grandi. Verdi ha sposato il Napoli (23 milioni più 2 di bonus al Bologna), Berardi e Politano interessano a Roma e Inter.
PLUSVALENZE Se Di Francesco è convinto di poter spolverare il suo pupillo, l' Inter sta cercando di replicare con Politano un' operazione alla Skriniar: ovvero, cedere al Sassuolo qualche giovane come Pinamonti per generare plusvalenze entro il 30 giugno e ufficializzare l' esterno a luglio. A muovere i fili dei centravanti è invece il Milan, che gradirebbe uno tra Belotti (24) e Zaza (26). E se il primo dovesse finire in rossonero, il secondo lo sostituirebbe al Torino, che ha già avviato i contatti con il Valencia. Rimane poi Balotelli (27), che in scadenza con il Nizza è un' occasione di mercato, per chi avrà il coraggio di crederci, come il Dortmund (del suo ex tecnico Favre), il Marsiglia (di Rudi Garcia), la Roma o il Parma. Ma nessuna di queste ha fretta: Mario è la ciliegina del supermercato-Italia, non la torta, e come tale va aggiunta per ultima.
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