
DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING…
Fabio Pozzo per "La Stampa"
Luna Rossa e Team New Zealand hanno vinto la protesta. E la Coppa America, almeno per un giorno, tira un sospiro di sollievo. Si va avanti con lo spettacolo.
Dunque, i giudici hanno accolto il ricorso dei due team sfidanti. I cinque membri della giuria hanno bocciato l'operato del direttore di regata Iain Murray, il quale - dicono gli stessi giudici - ha introdotto nuove norme senza l'unanime consenso di tutti i team, come previsto dal Protocollo. «Non siamo noi ad aver vinto, ma lo sport. à prevalsa la serietà dei giudici. Ogni tanto succede, sarebbe bello che accadesse anche altrove e in altri settori» dice Patrizio Bertelli, il patron di Luna Rossa.
Murray, dopo il drammatico incidente di Artemis, il team svedese guidato da Paul Cayard (ex Moro di Venezia), nel corso del quale è morto il velista Andrew Simpson, ha varato 37 raccomandazioni per migliorare le misure di sicurezza a bordo di questi bolidi iper hi-tech del mare, catamarani del futuro lunghi 22 metri, larghi 14, con vele rigide, che raggiungono anche i 50 nodi di velocità .
Se non che, tra i 37 punti, sono spuntate due modifiche particolari, legate ai timoni e a un aumento di peso delle barche di 100 chili. E qui, qualcosa non è tornato. Perché pretendere timoni più grandi, con alette regolabili, cambiando le regole di classe (e di stazza)?
A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca... «Oracle, che detiene il trofeo, ha cercato di mantenere il vantaggio sulla gestione e conoscenza dell'ala rigida, ma poi si è accorto che Team New Zealand ha cominciato a volare sull'acqua, e così è corso ai ripari modificando i timoni. Quelli hanno deciso di vincere a priori, ma non si fa così...» si scalda Giovanni Soldini, che è poco distante da questa bagarre, vicino a Los Angeles, in procinto di partire con il Vor 70 Maserati, il suo team e l'armatore John Elkann per la Transpacific Race (domani alle 13 ora locale lo start).
E così, mentre la Coast Guard di San Francisco ha dato il nulla osta alle regate sulla base delle 37 raccomandazioni, Luna Rossa e Team New Zealand sono ricorsi alla giuria. «La modifica dei timoni non c'entra con la sicurezza, aumenta solo le performance» dice Matteo de Nora, il presidente di Team New Zealand. Ieri l'epilogo e la vittoria degli sfidanti.
La vigilia della lettura del verdetto aveva già riservato un colpo di scena: Luna Rossa aveva annunciato che avrebbe proseguito con la sua partecipazione alla Coppa America, qualunque fosse stato l'esito della sentenza. «A noi premeva che la giuria esaminasse con serietà il ricorso. E non abbiamo ritenuto di dover scendere in acqua la prima giornata della Louis Vuitton Cup, perché i giudici non si erano ancora riuniti. Quando ciò è stato fatto, abbiamo deciso di continuare la nostra campagna. Nessuna posizione ricattatoria, a differenza di altri» spiega ancora Bertelli.
Adesso, lo spettacolo partirà anche se ieri Luna Rossa era in acqua da sola. Oracle, che ora dovrà adeguarsi, ha fatto sapere che sarà pronta a correre la Coppa America con qualsiasi regola, New Zealand propone una dispensa alle regole per Artemis - in ritardo con la seconda barca - perché possa regatare. Pende ancora il giudizio della Coast Guard. «Loro sono stati onesti - dice Bertelli -. Se i timoni sono sicuri, corti o lunghi non fa differenza». Il primo vero duello domani: Luna Rossa-New Zealand.
DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING…
DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI…
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA…
DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE…