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Stefano Cantalupi per gazzetta.it
E alla fine arriva Ibra. Ci pensa Zlatan, con una zampata al 92', a evitare al Milan capolista la seconda sconfitta in quattro giorni tra campionato e Champions. Al gol di Beto che aveva illuso l'Udinese risponde il fuoriclasse svedese, e finisce 1-1. Un risultato che può essere pesante per la classifica: domani sera il Diavolo potrebbe ritrovarsi dietro l'Inter e a pari punti col Napoli, se Inzaghi e Spalletti approfitteranno della situazione.
Il primo tempo del Milan è largamente deficitario. Sul piano del ritmo, tanto per cominciare: se n'è parlato tanto nel confronto col Liverpool, ma anche davanti all'Udinese i rossoneri sembrano mancare d'intensità, la dote che in Serie A li aveva sempre contraddistinti.
La fatica di Champions si fa sentire, evidentemente, tanto che Pioli decide di lasciare in panchina sia Tonali che Kessie. La scelta non paga: la coppia Bakayoko-Bennacer, già insufficiente nel rovescio interno col Sassuolo, s'incarta subito anche in Friuli. Non è un caso che il gol dell'Udinese nasca da un pasticcio dei mediani: l'algerino imposta male l'azione da dietro, il francese viene anticipato e Arslan lancia Beto solo davanti a Maignan, che para una prima volta ma poi capitola.
Lo svantaggio mette ancora più a nudo le difficoltà di questo Milan di fine autunno. Ibrahimovic è nervoso e slegato dai compagni d'attacco, Hernandez è meno straripante del solito e Saelemaekers sembra appannato dai tanti chilometri percorsi in questa prima metà stagione. Anche il talento di Diaz non si accende, almeno fino a poco prima dell'intervallo, nell'unica bella combinazione con Ibra che manda Brahim a calciare sull'esterno della rete. Molto meglio l'altro numero 10, quello bianconero: Deulofeu, ex della gara, è intraprendente e mette spesso in difficoltà Florenzi e la difesa milanista.
ERRORI IN SERIE— Pioli ha visto abbastanza: la ripresa comincia con Messias, Kessie e Tonali al posto di Krunic, Bennacer e Bakayoko. E per poco Ibrahimovic non pareggia subito, con una girata in area che invece si perde alta. Col nuovo assetto si vede un Diavolo nettamente migliore e le occasioni iniziano ad arrivare. Messias incide subito, a Diaz capita un pallone perfetto per il sinistro a giro ma... non gira. Ibra ci riprova in avvitamento di testa, sfiorando il palo.
L'Udinese ripiega, sì, ma non si rintana, ripartendo appena può, anche con la freschezza di Success che entra nell'ultima parte di gara. Il match-point capita a Beto, con l'ennesimo strappo prepotente di una prova di prim'ordine: la mira del brasiliano all'82', però, è sbagliata e il destro grazia Maignan.
ECCO ZLATAN— Quando tutto sembra volgere al peggio per i rossoneri, arriva il lampo di Ibra. Pallone buttato in mezzo, l'ennesimo, Perez e Nuytinck combinano la frittata e Zlatan è sveglio a trovare il pallone prima di tutti. È l'1-1 con cui si chiude il match, non prima di una mini-rissa che costa l'espulsione a Success.
Pericolo scampato per il Milan, ma Pioli avrà parecchie cose su cui riflettere, dopo un match così sofferto. Curiosità: Messias ha giocato con una maglia "sbagliata", una "e" di troppo nel suo nome. Serata storta anche lì... ma le grandi squadre sono tali perché sanno raddrizzarle.
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