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Giulio Cardone per “la Repubblica”
Mica facile sedurlo, uno come Ibra. Il Milan è una bella donna che gli gira intorno e lo corteggia ma lui si fa desiderare, dice quelle frasi che ti stordiscono perché si possono interpretare in negativo o in positivo e vai a capire se alla fine ci sta. Per esempio dichiara: «Non c’è nulla di vero nelle voci che mi vedrebbero al Milan. Io ho un altro anno di contratto con il Psg e voglio rispettarlo. Non credo proprio che andrò via, quest’anno abbiamo vinto tutto».
Una doccia fredda per le speranze di Berlusconi, che vuole riportarlo a casa «perché ci vuole pazienza a stargli dietro (appunto, ndr) ma in campo è una magnificenza ». Poi però Ibrahimovic dice anche questo: «Al momento sono un giocatore del Psg, ma non si sa mai, nel calcio può succedere di tutto».
E allora pensi che quella telefonata di Galliani, l’altro giorno mentre l’ad rossonero e il manager Raiola erano insieme nella sede del Milan, abbia prodotto l’effetto sperato. Anche perché nel frattempo di telefonate ce ne sono state altre due. Invece lui, l’inquieto svedese, ti gela così: «Parlo spesso con Galliani. Quando ho lasciato il Milan per un po’ abbiamo interrotto le comunicazioni, poi però abbiamo ricominciato a sentirci. Insomma sì, ci ho parlato, questo però non significa niente. Così come non è importante partecipare alla Champions League, ma giocare in un club che mi piace e in questo momento gioco in un club che mi piace. E che in più partecipa anche alla Champions».
Galliani parla quasi tutti i giorni con Raiola e cerca di trovare una soluzione. Il manager lavora per convincere il Psg a liberare Ibra senza indennizzi, il club parigino nicchia (“Non lo diamo gratis”) e intanto punta sulla coppia d’attacco Cavani-Lacazette. Da parte sua, Galliani incassa il sì di Jackson Martinez: «Ha scelto i rossoneri », annuncia il presidente del Porto. Il centravanti colombiano avrebbe quindi deciso di firmare il quadriennale da 3,5 milioni netti a stagione proposto dal Milan. Superata quindi la concorrenza dei due club di Manchester. Ora Galliani stringerà per Kondogbia: il Monaco chiede 35 milioni “trattabili”, nel senso che a 30 si può chiudere. Inutile finora il tentativo dei milanesi di inserire nell’affare Menez.
Si sta esaurendo invece la pazienza della Juve con Tevez. Marotta gli mette fretta (“Decida subito”) e l’Apache al contrario se la prende comoda: “Il mio futuro? In questo momento penso solo alla Copa America”. Il Boca spera, il presidente Angelici lo andrà a trovare nel ritiro dell’Argentina e dice: «Bisogna andare cauti su questo tema, Carlitos ha un contratto con la Juve. Nei prossimi giorni inizieremo a parlare con lui, il suo agente e i bianconeri. Dopo la partita con l’Uruguay – continua Angelici- andremo a prendere un caffè insieme. Tevez mi ha sempre manifestato la voglia di tornare per sé e per i figli.
È un’operazione difficile, ci vorrà pazienza”. Già, tanto per cambiare. Ma la sensazione è che il Boca possa davvero convincerlo, così la Juve dovrà muoversi sull’alternativa Mandzukic. La pazienza di sicuro la sta perdendo Mancini, che ha visto sfumare gli obiettivi Reina (andrà al Napoli), Toulalan (resta al Monaco), Yaya Touré (resta al City) e Dybala. Ora aspetta il centrocampista Allan dell’Udinese, il difensore Rudiger dello Stoccarda e parla con il Chicharito Hernandez tornato al Manchester United. Ma ci vuole pazienza, tanta.
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