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Da leggo.it
"Tahitians" è datato al 1891 circa ed è stato presentato alla Tate 26 anni dopo. Fu acquistato nel 1917 da Roger Fry, l'illustre storico dell'arte che inventò il termine Post-Impressionismo. Tahitians è un quadro insolito, poiché è in parte dipinto con olio su carta, che è stata montata su tela. Se autentico, rivelerebbe molte informazioni sulla tecnica di Gauguin, ma sembrerebbe un falso.
Dal 1917 Tate ha sempre considerato l'opera come autentica, ma ora si riserva di indagare.
Il soggetto ha alcune somiglianze con altri due Gauguin: "La Siesta" (1892-94, al Metropolitan Museum of Art di New York), che mostra quattro donne tahitiane sdraiate in una capanna o veranda, e "Sulle rive del fiume a Martinica" (1887, Van Gogh Museum, Amsterdam), raffigurante un ragazzo e una donna seduta che si guardano. Questi due esempi potrebbero essere usati per addurre l'autenticità.
L'esperto Fourmanoir è convinto che l'opera della Tate sia un falso: «È una scena coloniale stereotipata di Tahiti, mentre Gauguin cercava composizioni più primitive. Le pose, i vestiti e persino la fisarmonica europea tenuta dalla donna mostrano che i tahitiani sono "corrotti" dalle usanze europee».
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