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GLI INSULTI A HYSAJ PER "BELLA CIAO" SE IL FASCISMO DIVENTA SENSO COMUNE
Alessandro Portelli per “la Repubblica - ed. Roma”
Mi pare perverso che sia necessario difendere (#io sto con Hisaj) un ragazzo reo di avere cantato una canzone tutto sommato patriottica che però non piace ai fascisti. È segno di come, in questo paese che insiste a credersi democratico, il fascismo stia diventando senso comune, e l'antifascismo anche inconsapevole qualcosa da proteggere come una specie in estinzione.
claudio lotito foto mezzelani gmt042
Per questo, la risonanza degli insulti rivolti a Hisaj chiama in causa anche i media. Non si può avere una posizione neutrale fra chi è fascista e chi non lo è, parlando di " polemica" o addirittura di "caso 'Bella ciao'", come se il problema fosse la canzone e come se si trattasse di un dibattito a par condicio.
Non c'è nessuna polemica, non c'è nessun "caso": "Bella ciao" è la nostra normalità, e in questa normalità c'è solo un'irruzione fascista che nei media cerca, e trova, risonanza e legittimità. Anche il comunicato della società è meglio di niente ma potrebbe essere più incisivo. Difende il giocatore ( dopo tutto, è un investimento economico), ma fa imbarazzati giri di parola per evitare la parola " fascismo"; parla di « strumentalizzazioni politiche » come se ci fosse qualche cosa da strumentalizzare, e facendo finta di non essersi accorti che da almeno mezzo secolo tutte le provocazioni vengono dalla stessa parte. Il problema non è la politica, il problema sono i fascisti.
Se Lotito (che peraltro non è per niente apolitico, si è candidato al senato con una lista di destra) avesse verso i fascisti lo stesso rigore che ha avuto verso frange ultras che minacciavano il business societario, forse si farebbe più chiarezza. E la vicenda chiama in causa le istituzioni. Aggiungerei: teoricamente nel nostro paese l'apologia di fascismo è un reato; e comunque anche gli insulti e le minacce rivolti a Hisaj in questi giorni sono un reato penale, e la responsabilità penale è personale.
Questi provocatori si nascondono eroicamente nell'anonimato di gruppo; ma se le autorità responsabili cominciassero a far rispettare la legge e a farne pagare, uno per uno, le conseguenze, forse queste provocazioni si diraderebbero. C'è un riflesso pavloviano che associa fascismo e Lazio, e che questi mascalzoni cavalcano agevolmente. Io sono laziale da quando ero bambino e mio padre ( ex giocatore laziale) mi portò allo stadio Torino a vedere un Lazio- Juventus ( che vincemmo noi due a zero).
Perciò so bene che la presunta egemonia fascista nel tifo laziale non c'è sempre stata ( e direi che si consolida soprattutto da quando dal tifo spontaneo e mischiato si è passati all'irreggimentazione del tifo organizzato e separato - e io mi sono spostato dalle curve ai distinti e dai distinti alla Tevere per starne fuori, continuando a litigare con quelli che facevano buu ai giocatori avversari).
Dopo tutto, la Lazio è la squadra dell'ex partigiano Tommaso Maestrelli; la squadra di Martini e Chinaglia (che ho sempre amato), ma anche di una persona civile come Frustalupi. E oggi è la squadra di una persona solidamente antifascista come Maurizio Sarri, e di laziali antifascisti che si organizzano per essere presenti non solo in rete ma anche allo stadio. Ma già anni fa, quando ero consigliere del sindaco per la memoria storica, insieme con Silvio Di Francia ( allora coordinatore della maggioranza in consiglio comunale), in occasione di un episodio analogo, facemmo un appello ai laziali antifascisti: non esistevano i social, ma in poche ore, risposero centinaia di mail.
Andammo, con Di Francia e Sandro Curzi, a parlare con Lotito, ma non cavammo un ragno dal buco. Ora, purtroppo, la Lazio non ha affatto il monopolio di questa schifezza. Il riflesso che associa fascismo e Lazio non solo ignora la maggioranza ( oggi per fortuna non più silenziosa) dei supporter laziali, ma rischia di far passare il tutto come un problema della Lazio e non del calcio in generale. Ricordo un derby in cui la nostra curva aveva uno striscione che inneggiava ad Auschwitz e la curva romanista uno che insultava il rabbino Toaff - altro che par condicio.
il comunicato della lazio su hysaj
O i giocatori respinti a Verona e Udine perché colpevoli di essere ebrei. D'altra parte, mi sorprende che di fascisti non ce ne siano ancora di più nelle squadre romane, visto che ogni domenica andando allo stadio ricevono una bella lezione di propaganda fascista, fra obelisco Mussolini Dux, stele con le glorie del regime, mosaici con "molti nemici molto onore". Ma questa è un'altra storia.
meme su hysaj lazioalessandro portellihysaj mentre canta bella ciaoMAURIZIO SARRI DOPO LA SCONFITTA IN COPPA ITALIA CONTRO IL NAPOLIANNA FRANK MAGLIETTA ROMA HYSAJ 1hysaj con la maglia della lazio 3GETTATI NEL TEVERE I FIORI PORTATI DA LOTITO ALLA SINAGOGA hysaj con la maglia della lazio 1hysaj con la maglia della lazio 2
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