DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA…
Alessandro Pasini per il Corriere della Sera
Più bravo, più furbo, più coraggioso, più tutto: così continua la famosa storia, cominciata nel 2010, di Marc Marquez che trionfa al Sachsenring. Ma le vere notizie sono altre.
La prima: a metà campionato il gatto a motore sale a più 48 su Lorenzo e più 59 su Rossi, molto più di un' ipoteca sul terzo titolo in quattro anni di MotoGp. La seconda: ancora una volta Valentino paga un suo errore e arriva solo ottavo ma, se ad Assen era stata una questione di guida, stavolta si tratta di un grave sbaglio tattico e tecnico. E per capirlo occorre tornare agli ultimi 12 giri dell' ennesima corsa folle.
A quel punto sta comandando Dovizioso davanti a Rossi, con Marquez 9° (Lorenzo è 11° e finirà 15°, vittima di una devastante crisi). La pista, bagnata al via, si sta asciugando e ai garage preparano le moto per il cambio gomme. Qui Marquez e la Honda giocano il jolly doppio. MM infatti, che qualche giro prima aveva rischiato di cadere, non solo rientra al volo, ma ignora le gomme intermedie e al posto delle rain monta le slick, da asciutto totale.
L' azzardo paga. Presto infatti è una fionda, da 14° risale a palla guadagnando 6" al giro. Dovi e Rossi però tergiversano. I box indicano loro di rientrare, ma il ducatista non vede il cartello e lo yamahista è perplesso. Si decidono a 7 giri dalla fine ma è troppo tardi: Marquez è andato. E se Dovizioso almeno acchiapperà un bel terzo posto dietro Crutchlow, Rossi finirà mestamente ottavo.
Dopo, la pagella dei buoni e cattivi è facile da scrivere. «Appena ho visto la minima possibilità sono rientrato al box. Ho preso tanti rischi però…», racconta Marquez. Come dire: roulette sì, ma poi ci vuole un polso tanto per danzare con le slick sulla pista ancora umida. Rossi invece fallisce due volte: tardando il rientro e arrancando col nuovo assetto. Lui spiega: «Forse sarei potuto rientrare 2-3 giri prima, ma al massimo avrei fatto sesto. L' indicazione del box? Vista, ma non me la sentivo subito e chi è in moto decide.
Però, più che la strategia, il problema è stata la seconda parte di gara. In fondo, Crutchlow e Dovizioso sono rientrati con me e hanno fatto secondo e terzo…». Loro avevano le slick e lui le intermedie, ma per Vale «non c' entra. È solo che andavo piano». Perché? «Io non sono molto bravo al rientro dopo il cambio gomme (cfr. Misano 2015 o Argentina 2016, ndr ) e la Yamaha fatica a metterle in temperatura». Mancanze gravi: 15" persi in 7 giri sono inaccettabili anche se a darteli è uno bravo come Dovizioso.
Rossi dice «peccato, perché su tutto asciutto o tutto bagnato potevo lottare per vincere, invece...». Invece adesso è durissima. «Finora ho meno punti di quanto meritassi», si difende, ma intanto nelle ultime 4 gare ne ha persi da Marquez 52 (Lorenzo 53): la tendenza insomma pare segnata, anche perché MM, benché più giovane, sembra ormai il più saggio di tutti, insieme pokerista, ragioniere e cannibale. «Non sono il più veloce, ma il più costante», se la ride Marc. Se poi continuano a fargli certi regali, come potrà evitare di prendersi questo Mondiale?
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