DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Flavio Vanetti per il Corriere della Sera
Dunque, la Yamaha sa ancora vincere, pur nelle more di un' annata deludente e, ultimamente, «scassata» in termini di prestazione. Ma a Phillip Island non è stato Valentino Rossi a rompere un digiuno che durava 25 gare: il Dottore, 6°, ha visto infatti vincere Maverick Viñales, il compagno di squadra che da un anno non riusciva a imporsi e che ieri ha messo alle spalle la Suzuki di Andrea Iannone e la Ducati di Andrea Dovizioso (al 50° podio della carriera).
Marc Marquez, da una settimana sicuro del 7° titolo iridato con la sua Honda, può invece accendere un cero assieme a Johann Zarco, protagonisti di un terribile incidente che solo i sistemi di sicurezza in uso oggi (oltre alla buona sorte) hanno evitato che si trasformasse in una tragedia.
Si era al sesto giro, dopo un vortice di sorpassi e controsorpassi che avevano movimentato la parte iniziale del Gp d' Australia. Marquez, spostandosi ad altissima velocità al termine del rettilineo, è stato toccato dalla Yamaha del francese: i due piloti sono volati in aria proprio davanti a Iannone. Zarco è rotolato per almeno cento metri ma si è rialzato incolume, mentre il campione del mondo ha dovuto ritirarsi perché la moto era sfasciata. «Mi sento fortunato, è stato davvero un brutto incidente» ha commentato lo spagnolo, che ha barattato volentieri l' ennesimo «zero» a Phillip Island con la pelle riportata a casa.
valentino rossi e carlo pernat
Senza il cannibale, la corsa è stata presa in mano da Viñales. Era scattato malissimo - da 2° sulla griglia a 10° - ma poi ha imposto una rimonta furibonda, sfruttando i pochi pregi della M1 2018 e la scelta della gomma morbida sull' anteriore. Maverick, che ha confessato di aver pianto sul traguardo, era a digiuno di successi dal maggio 2017 (Gp di Francia): «Spero che la Yamaha si sia accorta che può vincere pure con me» è stato il commento, con evidente riferimento a Rossi. Che, ieri, ha sperimentato la difficoltà di guidare una moto «che scivolava nella zona posteriore e che per questo mi ha fatto perdere un sacco di punti». La prognosi sulla Yamaha, insomma, resta riservata nonostante la vittoria.
2. VINALES
Estratto dell’articolo di Massimo Calandri per la Repubblica
Pernat, il manager che più di 20 anni fece firmare il primo contratto nel motomondiale a Rossi: “Il punto è che quella australiana è una pista in cui devi rischiare veramente tanto e io credo inconsciamente Vale cominci a sentire il peso dei 40 anni. Non stiamo a girarci intorno: Vinales gli ha dato una bella paga
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