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Stefano Scacchi per “La Stampa”
La ramanzina è stata durissima, ma le punizioni sono state rimandate alla prossima interrogazione. È andata così la prima assemblea formale della Serie A dopo la baraonda continentale della Super Lega. Il presidente Paolo Dal Pino ha avuto parole molte severe per Inter e Juve: «Ci sono state figure che di giorno tessevano la tela nell'interesse della Lega e di notte la smontavano», ha detto il manager lombardo riferendosi ad Andrea Agnelli, che ieri non era nemmeno collegato alla riunione.
Il proprietario bianconero è finito sul banco degli imputati perché ha lavorato alla nascita della Super Lega, nonostante fosse componente della commissione della Serie A per trattare con i fondi Cvc, Advent e Fsi. Un'operazione inizialmente appoggiata dalla Juventus, poi passata all'opposizione a causa della clausola decennale anti-Super Lega voluta dal consorzio finanziario. La stessa retromarcia innestata dall'Inter. Bianconeri e nerazzurri hanno sottoscritto anche la richiesta di dimissioni di Dal Pino, assieme a Napoli, Fiorentina, Lazio, Verona e Atalanta. Più sfumate le critiche alla terza italiana presente tra i fondatori della Super Lega, il Milan, proprio per la mancata partecipazione a queste due manovre.
Ma i club più arrabbiati hanno chiesto le dimissioni di Paolo Scaroni da consigliere di Lega (tra i firmatari della creazione del torneo separatista in qualità di presidente rossonero), oltre che quelle di Beppe Marotta da consigliere federale. Lo hanno fatto Sampdoria, Genoa, Roma e Torino. Vogliono tornare sull'argomento anche Napoli e Udinese. Sarà fatto in una prossima assemblea con la questione all'ordine del giorno. Assente il patron bianconero Intanto JP Morgan, l'anima finanziaria della Super Lega, ammette di «aver chiaramente valutato male come questo accordo sarebbe stato considerato dalla comunità calcistica.
Impareremo da tutto questo». Uno sconcertante errore strategico, condiviso dagli stessi fondatori nelle analisi successive al fallimento. Secondo alcuni dirigenti della dozzina scissionista, l'autogol fatale è stato quello di non anticipare il progetto nemmeno ai politici.
Curioso notare che, secondo il settimanale tedesco Der Spiegel, la Juventus avrebbe incassato il doppio di Inter e Milan: 7,7% dei ricavi per i bianconeri, 3,8% per le due milanesi, le meno remunerate al pari dell'Atletico Madrid. E per le prime due stagioni Barcellona e Real Madrid avrebbero ricevuto più soldi delle altre dieci. Non a caso sono i due club che non si arrendono. -
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