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GIOCO, DUE PUNTE E (FORSE) SACCHI - NASCE IL MILAN DI INZAGHI
Laura Bandinelli per âLa Stampa'
à bastato iniziare a parlare di calcio per sciogliere tutte le riserve sulla sua eventuale inesperienza. Filippo Inzaghi ha deciso di essere semplicemente se stesso e Silvio Berlusconi con il passare delle ore ha capito che proprio in famiglia era parcheggiata la scelta migliore. Numeri, idee e passione sono state le armi di Superpippo, un maniaco della perfezione anche da allenatore al punto da mangiarsi dvd sulla squadra avversaria pur di non farsi trovare impreparato a ogni partita. La sua breve esperienza nel settore giovanile a capo prima degli Allievi e poi della Primavera gli hanno insegnato che i dettagli possono fare la differenza.
Un concetto che Inzaghi ha voluto spiegare anche a Berlusconi quando gli ha raccontato che da calciatore studiava i movimenti dei difensori per capire come sorprenderli. Gattuso ci aveva visto lungo già due anni fa quando a Coverciano raccontò: «Non è la palla che andava tra i piedi di Superpippo, era lui che conosceva i punti deboli degli avversari. Era già allenatore quando faceva il centravanti».
Il calcio di Pippo non vuol essere innovazione ma tradizione e spettacolo. Ecco perché ha deciso di sposare il tanto amato 4-3-1-2 senza rinnegare la sua passione originale, ovvero il 4-3-3. I suo modello di riferimento è il calcio di Pep Guardiola, possibilmente avendo in squadra degli esterni che puntano l'uomo (Taarabt e El Shaarawy) e questo è bastato per far brillare gli occhi al suo presidente. Ma c'è anche molto altro. Perché Inzaghi è un maniaco dell'alimentazione e nella sua carriera è diventato famoso per la sua passione per pasta in bianco e bresaola.
Inoltre sposa a pieno la filosofia di Milan Lab e questo aspetto permetterà a Barbara Berlusconi di valorizzare a pieno la struttura che presto inaugurerà nella nuova sede. L'altro elemento da non sottovalutare riguarda il rapporto con l'ambiente di Milanello. Prima che Galliani è stata la squadra a portare avanti la sua candidatura e non soltanto il gruppo degli italiani con cui è rimasto in stretto contatto soprattutto nei momenti più difficili.
Dopo un periodo piuttosto turbolento c'era bisogno di una scelta di normalità . Inzaghi non è quel signor sì che tutti immaginano ma ha un carattere mite con il quale è facile confrontarsi e soprattutto collabora con chi gli sta intorno. Infatti avrà Filippo Galli come vice e non è escluso che alla fine resti al Milan anche Mauro Tassotti. Di contratto ancora non si è parlato (attualmente guadagna 90 mila euro l'anno): lo si farà solo quando sarà più chiaro come andrà a finire con Seedorf. E per chiudere il cerchio ieri Adriano Galliani ha chiamato Arrigo Sacchi per proporgli di diventare supervisore del settore giovanile rossonero. La risposta è attesa tra poche ore. Il nuovo Milan è già nato.
2. DAL TRIPLO MENÃ AI RITARDI SEEDORF, TROPPI ECCESSI E MEZZA SQUADRA IN FUGA
L.Ban. per âLa Stampa'
Più incompreso che sconfitto, vittima di un sistema incapace di comprendere la sua grandezza. Così si sente Clarence Seedorf, sedotto e abbandonato da Silvio Berlusconi che in quattro mesi ha rinnegato la sua creatura come se fosse «un Terim qualsiasi». La verità è venuta a galla e non è facile da metabolizzare.
Il Milan punta alla separazione consensuale ma quando c'è di mezzo Seedorf le sorprese sono dietro l'angolo. Da ieri anche l'ultima sua certezza di poter restare ancora alla guida del Milan si è disintegrata. E infatti Deborah Martin, l'invadente manager, si è messa al lavoro per trovare la soluzione più remunerativa per il suo assistito iniziando una serie di incontri con Leandro Cantamessa.
Sono scesi quindi in campo gli avvocati e come era immaginabile ci sarà da battagliare. L'annuncio di Inzaghi come nuovo allenatore arriverà solo quando saranno sistemate tutte le questioni che riguardano il contratto dell'ex centrocampista rossonero. Nel frattempo non è escluso che Seedorf provi a parlare direttamente con Silvio Berlusconi, senza coinvolgere Galliani. Dalla sua ha un accordo di altri due anni che vale dieci milioni lordi.
Di certo essendo ancora tesserato dovrà evitare qualsiasi tipo di esternazione pubblica, perché ogni mossa avventata potrebbe costargli cara. Berlusconi spera di cavarsela in maniera indolore, senza doversi affidare al dossier che i legali hanno in mano da tempo dove sono annotati tutti i comportamenti che hanno portato a questa clamorosa rottura.
Dai ritardi negli allenamenti, ad atteggiamenti a padrone di casa, come l'ampliamento dello staff che a luglio doveva accogliere sei persone. Pare che Seedorf abbia promesso posti di lavoro un po' ovunque con tanto di retribuzione. Per non parlare della mail inviata al suo vice Tassotti pregandolo di non alzarsi durante le partite perché in piedi sta l'allenatore, fino alle bizzarrie in cucina (impose al cuoco di preparare tre menu diversi in base alle nazionalità dei giocatori) e al momento di fare la formazione, con alcune scelte riviste in extremis dal club (come Zaccardo davanti alla difesa con l'Atletico Madrid).
Tutto questo più che i risultati, comunque insufficienti a raggiungere l'Europa, gli costeranno il posto. Come il rapporto troppo stretto con gli ultrà , cui promise di mandare via più di metà della rosa: così si è giocato il rapporto con lo spogliatoio al punto che dieci giocatori hanno chiesto la cessione. Non potendo rifare la squadra il Milan ha deciso di cambiare l'allenatore.
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