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“IO POLEMICO? NO, VISIONARIO” – AURELIO DE LAURENTIIS SI CONFESSA A ‘7’, DAL CINEMA (“HO COMINCIATO COME AIUTO SEGRETARIO DI PRODUZIONE”) AI DUE SCUDETTI CON IL NAPOLI – “A 34 ANNI MI SENTII ABBASTANZA MATURO PER DIRE: ADESSO SI FA COME DICO IO. ED È ANDATA PIUTTOSTO BENE” – “ANTONIO CONTE? UNO STAKANOVISTA SUL LAVORO, COME ME. È EVIDENTE CHE SIAMO ENTRAMBI INNAMORATI DI CIÒ CHE FACCIAMO, E QUESTO PER ME È UN ASPETTO FONDAMENTALE” – LA CESSIONE DI KVARA E LE "MINACCE" DEL SUO PROCURATORE, LA BATTAGLIA PER IL RITORNO ALLE PARTITE TV IN CHIARO E IL PROGETTO DI UN NUOVO STADIO DA 70 MILA POSTI DA ULTIMARE IN 4 ANNI…

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Da ilnapolista.it

AURELIO DE LAURENTIIS AL GIFFONI FILM FESTIVAL

 

Il Corriere della Sera annuncia l’intervista ad Aurelio De Laurentiis domani su 7, il settimanale. Intervista a Paolo Condò.

 

 

Parla di Conte («Molti anni fa lo incontrai alle Maldive. Uno stakanovista sul lavoro, come me. È evidente che siamo entrambi innamorati di ciò che facciamo, e questo per me è un aspetto fondamentale»).

 

Il percorso imprenditoriale del protagonista della copertina di 7 si articola tra calcio e cinema (talvolta intrecciandoli come in Tifosi, dove nel 1999 recitò anche Maradona); tra successi passati e speranze future, ad esempio quella del ritorno alle partite tv in chiaro e il progetto di un nuovo stadio da 70 mila posti da ultimare in 4 anni. Alla base, una convinzione: «Lei dice polemico, io rispondo visionario. A 34 anni mi sentii abbastanza maturo per pronunciare la frase fatidica: adesso si fa come dico io. Ed è andata piuttosto bene».

aurelio de laurentiis kevin de bruyne

 

Al termine dell’intervista, il ritratto che emerge è quello di un personaggio che si è mosso tra i vari settori con determinazione, desideroso di raggiungere gli obiettivi senza risparmiarsi la gavetta a cui il padre e lo zio lo abituarono da giovane: «Mi fecero iniziare come aiuto segretario di produzione».

 

 

Il presidente ha anche parlato della cessione di Kvaratskhelia:

“Ho dovuto cederlo perché il suo procuratore minacciava di ricorrere all’articolo 17. Dopo la prima straordinaria stagione del georgiano, ci siamo subito mossi per negoziare un rinnovo, aumentando il suo stipendio e proponendogli una cifra molto significativa, consapevoli che un compenso troppo basso avrebbe attirato l’interesse di molti club pronti a offrirgli contratti faraonici. Tuttavia, il suo agente, Mamuka Jugeli, aveva altri piani sia per sé sia per il giocatore”.


Poi, ha continuato:

“Alla fine del secondo anno contrattuale c’è stato l’Europeo in Germania. Io, insieme a Manna e Chiavelli, siamo volati a Düsseldorf per risolvere la situazione, ma Mamuka ha continuato a prendere tempo, sostenendo che Giuntoli gli avesse promesso dei soldi mai corrisposti. Una bugia, facile da verificare. Avrei potuto venderlo in quel momento: il Psg aveva offerto oltre 200 milioni di euro per il pacchetto Kvara-Osimhen. Tuttavia, avevo promesso a Conte di trattenerlo e non me la sono sentita. Con quei fondi, l’idea era di acquistare Gyokeres“. 

 

de laurentiis osimhenAURELIO DE LAURENTIIS E ANTONIO CONTE FESTEGGIANO LO SCUDETTO DEL NAPOLIMEME SULL'INCONTRO TRA AURELIO DE LAURENTIIS E ANTONIO CONTEAURELIO DE LAURENTIIS