DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Paolo Tomaselli per il "Corriere della Sera"
«La squadra non ha fatto come si sperava, il problema non è di Pirlo ma della Juve in generale». Giorgio Chiellini si concede una parentesi bianconera anche se indossa i panni azzurri e allarga lo sguardo: «Il peggior momento? No, ne ho vissuti di peggiori, ora vedo tanta luce» sorride il capitano.
La parola d' ordine in casa bianconera è «tranquillità». E così il vicepresidente Pavel Nedved a Dazn si sbilancia: «Pirlo è e sarà l' allenatore della Juve, al 100%. Ronaldo ha un contratto fino al 2022 e rimarrà.
Dybala ci è mancato, ha un altro anno di contratto ma è chiaro che valutiamo ogni opportunità di mercato».
Se serviva una conferma che l' argentino è in vendita ormai da due anni (dal fallito scambio con lo United per Lukaku), eccola: deprezzato da una stagione tormentata dagli infortuni e da un contratto in scadenza nel 2022 - senza novità dietro l' angolo - il numero 10 della Juve non sembra più centrale nella costruzione della squadra.
Oltre a confermare Pirlo, Nedved spiega anche il momento che la Juve sta vivendo con il suo allenatore neofita: «Abbiamo sposato un progetto con Andrea, sapendo delle difficoltà che ci sarebbero state. Volevamo fare qualcosa in più ma non ci siamo riusciti, le difficoltà erano previste.
Siamo molto tranquilli, sulla via che volevamo e manteniamo questa strada. Lui ha tutto per diventare un grandissimo allenatore».
Quel che manca a Pirlo per adesso è una grandissima squadra, ma almeno c' è CR7.
E anche in questo caso Nedved non lascia molti dubbi: «Ronaldo per me non si tocca, ha un contratto fino al 30 giugno 2022 e rimarrà. Quello che succederà dopo si vedrà.
Sia a livello tecnico che di immagine, Cristiano ci ha dato uno slancio verso l' olimpo del calcio. Sul suo livello tecnico, non si può dire nulla: ha segnato quasi 100 gol in 120 partite e, inoltre, ci ha trascinato in Champions».
Con due eliminazioni agli ottavi e una ai quarti, sembra piuttosto che la Juve abbia trascinato Ronaldo: fuori dalle grandi sfide d' Europa. E anche sulle due costose separazioni con Allegri («naturale») e Sarri («tutto è stato condiviso») i conti non tornano del tutto. Ma questo è il momento delle certezze.
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