DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Livia Taglioli per gazzetta.it
La Juve sbatte sul Verona, in una serata fredda e ventosa. Al Bentegodi finisce 1-1: Ronaldo rompe gli equilibri al 49’ con il gol n. 19 in campionato, Barak al 77’ firma il pareggio. L’avvicinamento bianconero a Inter e Milan rallenta (anche se la Juve ha sempre una gara in meno). Mentre Ronaldo, al quarto gol nelle ultime 4 gare di campionato, si porta a una sola lunghezza dal mito Pelé. Finisce dunque come all’andata: le due squadre non pareggiavano entrambe le sfide stagionali in uno stesso campionato di Serie A dal 1972/73.
MBAYE-SANSONE: LA LAZIO VA K.O. ANCHE A BOLOGNA
Matteo Dalla Vite per gazzetta.it
Il Bologna non è il Bayern e la Lazio non è più la Lazio. Finisce 2-0 ed è evidente che l’ubriacatura patita coi bavaresi non è ancora passata alla banda di Inzaghi. Vero che ci si è messo il set-point fallito su rigore da Immobile (minuto 17), ma è altrettanto vero che i biancocelesti hanno sì creato qualcosa ma mai che potesse mettere in ginocchio un Bologna perfetto, nella pressione e nelle giocate, nella conduzione e nella finalizzazione arrivata da Mbaye e da Sansone. Così, la Lazio rischia di essere superata dall’Atalanta e il Bologna di Sinisa (alla centesima panchina con i rossoblu in Serie A) fa un notevole passo in avanti verso la salvezza.
La Lazio arriva da sette partite vinte nelle ultime otto ritrovando l’arbitro Giacomelli tre anni dopo un caos (su Immobile) all’Olimpico: in quel dicembre 2017 si giocò Lazio-Torino, finì 1-3 e quei granata erano allenati da Sinisa Mihajlovic. Il tecnico del Bologna si gioca la partita senza Tomiyasu ed è costretto a mettere De Silvestri a destra e Mbaye a sinistra. La sorpresa è Orsolini dall’inizio dopo una settimana, o quasi, a provare Skov Olsen fra i titolari.
In mezzo, il Bologna mette ancora il duo dinamico (Svanberg-Dominguez) mentre la Lazio si apparecchia sul campo in versione quasi-Champions, con centrocampo e attacco perfettamente allineati al passato e con, dietro, Acerbi come centro-sinistra della difesa a tre completata da Patric e Hoedt.
Dopo due tentativi di Milinkovic-Savic (punizione al 10’) e Svanberg (palla in movimento al 12’), Bologna e Lazio cominciano a entrare davvero in partita. Il protagonista è Correa che si prende un rigore (tocco ingenuo di Dominguez appena dentro l’area) che poi Immobile si fa parare da Skorupski al minuto 17. L’esaltazione da pericolo sventato porta il Bologna a macinare con ancor maggiore pulizia di manovra fino ad arrivare, 2’ dopo il penalty sbagliato, al vantaggio: azione che parte da De Silvestri, tiro al volo di Orsolini che Reina non trattiene, Lazzari non copre Mbaye che infila l’1-0. Bologna, insomma, che in 2’ minuti passa dalle porte dell’inferno al momentaneo paradiso del vantaggio.
Tutto questo è antipasto di un primo tempo bello, giocato, aperto, che mischia errori e giocate e conclusioni. Per dire. Dal vantaggio del Bologna in poi, la porta di Skorupski è cercata da Lazzari, Correa, Marusic; quella di Reina da Barrow, Sorianio e Dominguez. Gran bel primo tempo, quando va detto va detto.
Nella ripresa ti aspetti la reazione della Lazio, anche dai cambi di Inzaghi che prima infila Lulic, poi mette Muriqi, e Pereira e alla fine Caicedo creando un 3-2-5, ovvero il suo modulo rovesciato e alla ricerca del pari. Solo che il Bologna non sbaglia nulla di nulla, Mihajlovic urla la pressione e ogni pallone è come se fosse – per il Bologna – quello della vita. La Lazio arriva da Skorupski con Immobile, Muriqi, Marusic (altra paratona del polacco al 43’ s.t. con palla risucchiata dalla porta) ma il Bologna era già scappato: perché il 2-0 era scattato al 19’, azione con dentro Barrow, Orsolini, Soriano, assist di Barrow e colpo spettacolare in mezzo all’area di Sansone.
Morale: Sinisa cambia gli uomini per dare fiato alla pressione, Inzaghi saltella lungo la panchina e non vede la sua Lazio feroce. La solita Lazio perforante. Il Bayern ha lasciato strascichi. Il rigore sbagliato da Immobile ha acuito l’ubriacatura laziale nella quale il Bologna si è infilato in maniera spietata.
MIHAJLOVIC SU SANREMO: La chiusura è dedicata al Festival di Sanremo dove Mihajlovic sarà ospite in settimana. "Avrò la voce bassa perché andrò dopo il turno infrasettimanale - ha detto scherzando -. Peccato perché di solito raggiungo note molto elevate quando canto...".
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