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“Stay strong, Hong Kong” recita uno dei motti a sostegno della “Umbrella Revolution”. Da qualche giorno i parapioggia sono diventati le nuove celebrità del web. Mai stati così lontani nell’immaginario collettivo dal banale strumento per ripararsi, se ne vedono di tutti i colori e di tutti i tipi, ombrello-scudo per proiettili di gomma, ombrello “paralacrimogeni”. Ombrello per la rivoluzione.
Kacey Wong, un artista di Hong Kong, ha lanciato un finto concorso on-line per selezionare il logo immagine dei moti. E al tempo stesso utilizza ingegnosamente la forza dilaniante del web per aumentarne il consenso. Cosa si vince? Per i primi tre in palio “giustizia, democrazia e libertà”.
Da allora il concorso di Wong sta assumendo vita propria. Peggio di un fiume in piena, affiorano sostenitori da tutto il mondo, che si scervellando per creare i loghi più divertenti e provocatori.
"L'ombrello si è trasformato da semplice strumento a un oggetto di rivoluzione", ha detto Wong ad Artnet News. "Rappresenta la resistenza contro la tirannia e brutalità. I social media hanno cambiato il modo in cui si partecipa ai movimenti sociali e alle rivoluzioni.”
Quando la polizia ha sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti domenica scorsa e li ha minacciati con proiettili di gomma, l'ombrello è diventato uno scudo essenziale per la folla. Senza contare che li proteggeva dal furioso temporale impazzato nel corso della settimana, e ha fornito il riparo dal selvaggio sole di mezzogiorno. Così l’ombrello è diventato inequivocabilmente l’immagine simbolo di questa rivoluzione...
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