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“LA GENTE SA CHE SONO GAY E LO ACCETTA: SONO FORTUNATO PER QUESTO. TUTTI I MIEI COLLEGHI LO SANNO” – L’ARBITRO INGLESE JAMES ADCOCK HA FATTO COMING OUT: “C’È STATO CHI MI HA DETTO: ‘SONO ORGOGLIOSO DI TE, CHE SEI IN GRADO DI ESSERE APERTAMENTE GAY NELLO SPORT’, PERCHÉ SANNO CHE CI SONO ANCORA BARRIERE DA ABBATTERE. MA NON SONO MAI STATO VITTIMA DI INSULTI OMOFOBI” – “DICHIARARSI GAY È UNA SCELTA CHE DEVI FARE COME PERSONA, NON COME ARBITRO…”
Da www.sportmediaset.mediaset.it
In Inghilterra è la giornata nazionale del Coming Out e a parlare della sua esperienza è l’arbitro James Adcock: “La gente sa che sono gay e lo accetta: sono fortunato per questo - ha detto il fischietto ai microfoni dell’LGBT Sport Podcast della BBC -. Tutti i miei colleghi lo sanno.”
“C’è stato interesse, c’è stato chi mi ha detto: ‘sono orgoglioso di te James, che sei in grado di essere apertamente gay nello sport’, perché sanno che ci sono ancora barriere da abbattere. Ma non sono mai stato vittima di insulti omofobi”.
Adcock, 37 anni e oltre 500 partite arbitrate in carriera, è professionista a tempo pieno dal 2016, dirige in Championship e fa il quarto uomo in Premier League.
Ha rivelato la sua omosessualità nell’ambiente calcistico ormai da una decina d’anni, ma ora ha deciso di parlare pubblicamente del suo percorso, sperando di aiutare chi ancora sente di doversi in qualche modo nascondere: "Molti arbitri pensano di non poter uscire allo scoperto perché potrebbe influenzare la loro carriera - ha detto -. Ma non sei giudicato dalla tua sessualità e se sei abbastanza sicuro di te stesso, avrai tutto il sostegno di ogni collega. “
“Dichiararsi gay o non dichiararsi gay comunque è una scelta che devi fare come persona, non come arbitro. Trattami come tratteresti chiunque altro. Sei lì come tifoso, giocatore o allenatore e mi giudichi sulle mie prestazioni. Questo è ciò su cui vengo giudicato. Non arbitro perché sono gay, ma solo perché sono arbitro".
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