DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Maurizio De Santis per www.fanpage.it
Il cartellino rosso sventolatogli dall'arbitro, Daniele Orsato, deve aver portato indietro nel tempo Mario Mandzukic. L'uno e l'altro si conoscono bene per aver calcato i campi della Serie A. L'ex attaccante della Juventus ha appeso le scarpette al chiodo e dal 2021 è nello staff della Croazia, in nazionale è uno degli assistenti del commissario tecnico Zlatko Dalic. Succede in occasione del tiro dal dischetto assegnato all'Albiceleste e trasformato da Messi.
La semifinale con l'Argentina si accende subito. La posizione, le qualità e il dinamismo di Julian Alvarez (attaccante del Manchester City) funzionano da apriscatole: la velocità della punta sudamericana mette in crisi l'assetto dei balcanici, lo prende d'infilata, si lancia tra le linee e trova varchi inspiegabili, affonda (il colpo e le giocate) come lama nel burro, si muove su tutto il fronte e manda in crisi gli avversari.
È lui che si procura il calcio di rigore (contestato dai croati) poi realizzato da Messi con freddezza glaciale. È lui che mette il sigillo sul raddoppio al termine di una perfetta azione di contropiede, nella quale ha esibito coordinazione, talento, quel pizzico di fortuna sui rimpalli che non guasta mai, la capacità di trovarsi al momento giusto nel posto giusto. Sembrava avesse una calamita nei piedi… la palla gli è rimasta sempre incollata fino a spedirla in fondo al sacco. Un'ira di Dio, che addirittura sfiora di testa anche la rete del 3-0.
Livakovic può nulla contro Alvarez. Secondo Orsato il contatto tra attaccante e portiere è falloso, non ha dubbi sulla sanzione da decretare. Ma non è da rosso: secondo la sua interpretazione non c'è intenzionalità da parte dell'estremo difensore. Punisce l'ostruzione, senza la quale forse il calciatore avrebbe segnato, e salva la buona fede dell'estremo difensore.
La Pulce è lì, la mette dentro con classe. Ma dalla panchina della Croazia le proteste non si placano: trovano quella decisione ingiusta, generosa; ridimensionano la portato dello scontro, urlano e si dimenano quasi a suggerire che quella della punta è stata una furbata.
Nonostante i replay dell'azione mostrino che la scelta del direttore di gara italiano sia giusta, Manduzkic resta convinto del contrario. E la prende male, malissimo… mormora qualcosa, si lascia scappare qualche parola di troppo. L'eco delle sue espressioni arriva all'orecchio di Orsato: prima gli lancia un'occhiata poi estrae il cartellino rosso e manda nello spogliatoio l'ex giocatore della Juventus.
Non sarà l'unico a essere gravato da una sanzione: contestualmente Mateo Kovacic (ex Inter) prenderà un cartellino giallo per le proteste. È il momento peggiore per la Croazia, stordita dalla combinazione micidiale dell'Argentina.
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