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“RICORDO LE FIAMME SUL VOLTO, SULLE BRACCIA E SULLE GAMBE. DIO MI HA DATO UN SECONDO TEMPO DELLA PARTITA” – L’EX DIFENSORE DELL’INTER LUCIO RICORDA IL TERRIBILE INCIDENTE CON UN CAMINO ECOLOGICO CHE GLI HA LASCIATO IL 18% DEL CORPO USTIONATO E 20 GIORNI DI RICOVERO TRA TERAPIA INTENSIVA E INTERVENTI DELICATI: “È AVVENUTO ALL’IMPROVVISO. UN AMICO, NEL TENTATIVO DI RAVVIVARE IL FUOCO, HA GETTATO SOPRA UN BIDONCINO DI ALCOL E LÌ C'È STATA L'ESPLOSIONE” – “IL RICOVERO È STATA LA COSA PIÙ DURA. LE USTIONI SONO UN TIPO DI LESIONE CHE..."

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Estratto dell’articolo di Filippo Conticello per www.gazzetta.it

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Anche solo poter usare quelle due paroline con trattino, Juve-Inter, è vita per Lucio, 47enne cemento nerazzurro nel muro del Triplete e passante distratto in una stagione bianconera: quattro mesi fa l'ex difensore brasiliano rischiava la vita in un incidente domestico, un camino ecologico esploso gli ha lasciato il 18% del corpo ustionato e 20 giorni di ricovero tra terapia intensiva e interventi delicati. "Sono qua a raccontarlo, Dio mi ha dato un secondo tempo della partita: ci vorrà tempo per superare lo shock, soprattutto nella testa", racconta al telefono.

 

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Come sta adesso?

"Ci vorranno ancora alcuni mesi prima di poter tornare al 100%, però posso dire che il peggio è alle spalle. Il ricovero è stata la cosa più dura, un vero trauma. Le ustioni sono un tipo di lesione molto difficile da affrontare, sia fisicamente che psicologicamente. Continuo ancora il trattamento sulla pelle, che è lungo, ma sto migliorando".

 

Cosa ricorda dell’incidente?

"È avvenuto in maniera improvvisa, mentre cenavo a casa di amici, poco dopo aver festeggiato i miei 47 anni l'8 maggio. A un certo punto il camino si era spento, e purtroppo un amico, nel tentativo di ravvivare il fuoco, ha gettato sopra un bidoncino di alcol e lì c'è stata l'esplosione. Io ricordo soltanto le fiamme sul volto, sulle braccia e sulle gambe. Mia moglie, non è rimasta ferita e a quel punto mi sono lanciato in piscina.

 

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Sono stato trasferito da Brasilia al Rio Grande do Sul il 21 maggio, e ricordo bene la difficoltà a dormire per via del dolore. Non avevo mai passato così tanto tempo in ospedale, le operazioni sono state necessarie per rimuovere tessuti e medicazioni particolari. A questo punto vorrei anche lanciare un messaggio, posso?".

 

Prego.

"Quello che mi è accaduto deve ricordarci quanto sia importante prendersi cura di sé e degli altri. Ho vissuto qualcosa che non avrei mai immaginato, ma ho imparato che a volte basta poco per evitare le tragedie: attenzione, lucidità, gesti semplici. Prendetevi cura di voi, proteggetevi: ne vale la pena. Ma per fortuna adesso c'è... l'Inter". […]

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