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QUELLA FAVOLOSA, ULTIMA META – L’ITALRUGBY BATTE LA SCOZIA ED EVITA IL CUCCHIAIO DI LEGNO – COSA DIRANNO I GIORNALI INGLESI CHE CHIEDEVANO LA NOSTRA USCITA DAL SEI NAZIONI? - I TWEET DI RENZI E DELLA ROWLING

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  1. CASTROGIOVANNI-PARISSE: CHI HA LASCIATO LIBERO IL CANE? - VIDEO

Da “repubblica.it”

 

 

  1. L’ITALRUGBY BATTE LA SCOZIA ED EVITA IL CUCCHIAIO DI LEGNO – COSA DIRANNO I GIORNALI INGLESI CHE CHIEDEVANO LA NOSTRA USCITA DAL SEI NAZIONI?

Francesco Persili per “Dagospia”

 

All’ultimo assalto. L’Italrugby espugna Murrayfield (19-22) con una meta tecnica all’ultimo respiro e lascia alla Scozia il cucchiaio di legno. È la seconda vittoria azzurra in trasferta al Sei nazioni. La prima era stata nel 2007, sempre ad Edimburgo contro la Scozia. In quell’occasione l’Italia, trascinata dal mediano di mischia Alessandro Troncon, aveva segnato 3 mete nei primi 10 minuti, questa volta è stata una vittoria in rimonta dopo una partenza da incubo (10-0 per gli scozzesi).

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Difesa, mischie, sofferenza, tenacia: questa la ricetta che ha permesso al XV di Brunel di violare ancora il santuario degli highlander. Per Troncon e compagni si era scomodata la penna di Alessandro Baricco, questa volta gli azzurri del rugby si devono “accontentare” del tweet del premier Renzi: «Evitato il cucchiaio di legno. Strepitosi…»

 

L’unico superstite dell’impresa di 8 anni fa è il capitano Parisse che, alla fine della partita, si toglie i macigni dagli scarpini: «Nessuno credeva nel nostro successo, avevamo sette infortunati, Castrogiovanni che è stato morso al naso da un cane… Ma oggi abbiamo dimostrato che abbiamo le palle e che nel Sei Nazioni ci stiamo a pieno titolo». Gli fa eco Gonzalo Canale: «Non c’era migliore risposta per chi voleva l’Italia fuori dal torneo».

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Davanti alla lunga teoria di sconfitte nel torneo i giornali inglesi avevano chiesto lo scalpo azzurro: «Quanti anni passeranno ancora prima che gli organizzatori del Sei Nazioni comincino a dubitare dell’opportunità di tenere l’Italia? Georgia e Romania oggi sono sullo stesso piano», aveva scritto “The Times”.

 

«L’Italia? Non è all’altezza del torneo. Avrà il cucchiaio di legno», la profezia del “Daily Mail” che aveva dato voce al ct dell’Inghilterra mondiale nel 2003, Sir Clive Woodward: «Non c’è nessuna ragione perché promozioni e retrocessioni non debbano essere introdotte nel Sei Nazioni». Il meccanismo avrebbe riguardato Georgia, Romania, Spagna e Germania e, naturalmente, l’Italia. Una squadra “veramente modesta” (Telegraph), “limitata” (Bbc), che in Scozia ha centrato la seconda vittoria fuori casa in 15 anni, secondo il Guardian che, tuttavia,  concede: «Italia indegna di un posto? Concetto ridicolo».

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Parisse, ribattezzato “The magnificent” dalla stampa inglese, sfida le critiche e guarda con fiducia alla prossima partita contro la Francia in crisi. Ma dietro l’ottimismo del capitano azzurro c’è un movimento che deve fare i conti con i bilanci in rosso, la scarsa competitività del campionato nazionale (Eccellenza) e la mancanza di ricambi all’altezza. Le Accademie non sfornano talenti e tecnici all’altezza, gli azzurri fuggono all’estero e le 17 sconfitte in 19 partite nel Sei Nazioni non hanno aiutato a “vendere” il prodotto rugby.

 

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Lo scetticismo nei nostri confronti è così radicato nella “tribù di Ovalia” che Joanne Kathleen Rowling, l’autrice della saga di Harry Potter, era così sicura della vittoria scozzese che ha scommesso su Twitter con un tifoso italiano. Alla fine della partita ha cinguettato delusa: «Ho bisogno di una bella bevuta». La vittoria dell’Italrugby neanche il suo maghetto l’avrebbe prevista…