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"LA CRISI DI GOVERNO E' ORMAI APERTA" - LE OPPOSIZIONI INFILANO IL DITONE NELLA PIAGA DEGLI SCAZZI TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA SUL TERZO MANDATO - I MINISTRI DEL CARROCCIO HANNO VOTATO CONTRO LA DECISIONE DEL GOVERNO DI IMPUGNARE LA LEGGE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO (CHE HA INNALZATO DA DUE A TRE IL LIMITE DEI MANDATI CONSECUTIVI CHE IL PRESIDENTE DI REGIONE PUÒ SVOLGERE) - CIÒ SIGNIFICA CHE IL LEGHISTA MAURIZIO FUGATTI NON POTRÀ RICANDIDARSI MA LO STESSO VALE PER MASSIMILIANO FEDRIGA, GOVERNATORE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA (ALTRA REGIONE AUTONOMA) - SALVINI SPIEGA CHE...

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Gabriella Cerami per “la Repubblica” - Estratti

matteo salvini

 

La Lega vota contro, si oppone in Consiglio dei ministri, Roberto Calderoli fa la voce grossa, ma alla fine, a maggioranza, il governo decide di impugnare, di fronte alla Corte costituzionale, la legge della Provincia autonoma di Trento.

 

Legge che ha innalzato da due a tre il limite dei mandati consecutivi che il presidente di Regione può svolgere. Ciò significa che il leghista Maurizio Fugatti non potrà ricandidarsi ma lo stesso vale per Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, altra regione autonoma e guidata dal partito di Matteo Salvini, dove due giorni fa proprio gli assessori leghisti e di Forza Italia hanno aperto la crisi. Formalmente per questioni legate alla sanità.

 

Ma sullo sfondo c’è lo scontro con Fratelli d’Italia sul terzo mandato.

 

MAURIZIO FUGATTI E MATTEO SALVINI

Con il limite dei due mandati questi territori del Nord, da sempre appannaggio della Lega, potranno diventare contendibili dal resto della coalizione, quando bisognerà esprimere il candidato presidente. Lo stesso succederà in Veneto e infatti Luca Zaia considera «inaccettabile che la giustificazione sia evitare la creazione di centri di potere».

 

Il vicepremier leghista, quando le opposizioni parlano di «crisi di governo ormai aperta», prova a ridimensionare quanto successo poche ore prima a palazzo Chigi. Lo fa durante una conferenza stampa nella sede del ministero dei Trasporti dedicata al ponte sullo Stretto. Salvini quindi taglia corto: «Nessun problema. Questioni locali».

 

matteo salvini maurizio fugatti

Ufficialmente non va allo scontro frontale, ma l’atteggiamento in Cdm era stato decisamente più duro. Poi però il governo ha dato il via libera anche al decreto infrastrutture e al disegno di legge delega sui Lep, passaggio obbligato per la prosecuzione dell’iter dell’autonomia differenziata. E Salvini, dunque, preferisce evitare polemiche.

 

Ma il voto sul terzo mandato non mente e tutta la componente leghista ha messo a verbale la sua contrarietà dopo un confronto acceso con il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che è intervenuto a nome di Fratelli d’Italia spiegando che le leggi sono uguali per tutte le Regioni, e il limite dei due mandati, come è stato imposto a Vincenzo De Luca in Campania, non prevede deroghe per gli enti autonomi.

 

Fugatti è invece durissimo nello scagliarsi contro il governo.

 

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