simone biles

IL LATO OSCURO DI SIMONE BILES: “AVREI DOVUTO RITIRARMI PRIMA DELLE OLIMPIADI DI TOKYO” - LA GINNASTA AMERICANA SI È RACCONTATA AL 'NEW YORK MAGAZINE': “I TWISTIES, LA PERDITA DI ORIENTAMENTO QUANDO SI È IN ARIA PER SVOLGERE DEGLI ESERCIZI GINNICI, SONO COME UNA MALATTIA CHE ALL’IMPROVVISO TI TOGLIE LA VISTA. NESSUNO SEMBRA SAPERMI DIRE QUANDO FINIRÀ. LE AGGRESSIONI SESSUALI DEL MEDICO NASSAR? VEDERLO IN TV RACCONTARE LA SUA VERITÀ ERA TROPPO. NON GLI AVREI MAI PERMESSO DI…”

Lorenzo Nicolao per corriere.it

 

simone biles

Le innumerevoli vittorie, i record costantemente battuti, l’etichetta di migliore ginnasta di tutti i tempi. La carriera folgorante dell’americana Simone Biles si è arricchita di tanti successi, ma non sono mancate anche le zone d’ombra, le difficoltà e le fragilità di un’atleta che ha subito molti infortuni, è stata ingiustamente accusata di doping ed è rimasta coinvolta per anni negli abusi dell’ex medico della squadra nazionale Larry Nassar, che ha aggredito sessualmente lei e molte altre ginnaste, coperto dalla federazione fino a quando non è stato condannato il 24 gennaio 2018 a un minimo di 40 anni di carcere.

simone biles

 

I twisties

Episodi che hanno segnato anche la vita di un’atleta straordinaria che al New York Magazine ha deciso di raccontare i suoi ultimi mesi, comprese le Olimpiadi di Tokyo della scorsa estate, nelle quali individualmente ha conquistato solo un bronzo alla trave, dopo aver denunciato la pressione e i problemi di salute mentale che stava vivendo.

 

simone biles met gala 2021

«Avrei dovuto abbandonare l’agonismo molto tempo prima dei Giochi di Tokyo», ha detto la superstar olimpica che in estate avrebbe dovuto fare razzia di medaglie ma è stata improvvisamente bloccata da episodi come il «twisties», ovvero la perdita di orientamento quando si è in aria per svolgere degli esercizi ginnici. «Per me si è trattato come di una malattia che all’improvviso ti toglie la vista. Cosa faresti se fino ai 30 anni tutto andasse perfettamente e poi all’improvviso riscontrassi un problema? Per me è stato così, una difficoltà inaspettata. Quello mentale sarà un aspetto sul quale lavorerò nei prossimi vent’anni. Vorrei solo che un dottore mi dica quando sarò guarita, come quando subisci un intervento e ti rimettono a posto. Ma nessuno in questo caso sembra sapermi dire quando finirà».

 

I problemi psicologici e la vicenda Nassar

Simone Biles

La campionessa si apre così al mondo in merito alle difficoltà dell’ultimo anno, nonostante fino a quel momento fosse sembrata una ginnasta inarrestabile, con un palmares 7 medaglie olimpiche, 25 titoli mondiali e tante esecuzioni che hanno preso il suo nome, tanto oltre era andata con i record personali, rispetto alle rivali e a chi l’aveva preceduta in questa disciplina. Le difficoltà psicologiche hanno però iniziato a pesarle, come la costante pressione quando il fisico, consumato dalle competizioni e dagli infortuni, ha iniziato a rispondere meno ai continui sforzi.

 

SIMONE BILES CHENCHEN GUAN

«Ora come ora, guardandomi indietro, mi è chiaro come non avrei dovuto far parte di un’altra squadra olimpica», ha ribadito Biles, ricordando poi anche le sofferenze provocate dallo scandalo Nassar. «Quando finiva sui media e raccontava la sua verità per me era veramente troppo, ma di una cosa ero certa: non gli avrei mai permesso di privarmi di qualcosa per la quale avevo lavorato una vita intera, da quando avevo sei anni. Una gioia che nessuno poteva e doveva togliermi, anche se negli anni successivi sono andata molto oltre quello che il corpo e la mente avrebbero potuto sopportare».

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Il tour per l’America

La 24enne ginnasta ora però vuole trovare il coraggio di andare avanti, oltre un periodo difficile nel quale si è trovata consapevole dei propri limiti in pedana e in grande stress emotivo quando ha dovuto testimoniare in Senato per i crimini di Nassar. Un’ottima occasione per ricominciare sarà con tutta probabilità il Gold Over America Tour, una serie di esibizioni in pedana e conferenze, con le quali Biles cercherà di sensibilizzare il pubblico sulla salute mentale. Un programma rielaborato, mutato e approfondito in tal senso proprio durante l’esperienza delle Olimpiadi in Giappone. «Un problema da affrontare tutti insieme, anche per far capire a tante persone in difficoltà che non sono sole». Il tour è iniziato in Arizona e che toccherà 35 città. «Non sono una professionista del dipartimento di salute mentale, ma so quello che sto vivendo. Se posso aiutare qualcuno, lo farò».

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L’americana scelse di intraprendere un tour dopo Rio 2016, ma in quel caso l’atmosfera intorno a lei era completamente diversa. «Ora è questo tema a far parte della mia eredità, proverò a condividerlo — ha concluso Biles —. Poi mi prenderò certamente una lunga pausa da tutto. Una bella vacanza con la famiglia per rilassarmi, così da avere finalmente tempo per me ed elaborare tutto quello che è successo».

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