DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Elisabetta Rosaspina per il “Corriere della Sera”
schumacher sportivo piu seguito dell anno
Michael migliora, compatibilmente con la gravità del suo stato: non aggiunge altro Sabine Kehm, la portavoce della famiglia Schumacher a poche ore dal 29 dicembre e dal primo anniversario dell’inizio della tragedia. Anzi, fa di più, Sabine: si sconnette fino al 5 gennaio per non dover rivivere l’ultimo, infernale Capodanno, quando — distrutta dal dolore e dall’angoscia — dovette fronteggiare nella hall dell’ospedale di Grenoble centinaia di giornalisti che volevano sapere da lei quel che i luminari della medicina neanche adesso, dodici mesi dopo, sanno dire. Come sta Schumacher? Ma, soprattutto, quante probabilità ha di tornare alla vita normale?
Jean Todt, presidente della Federazione automobilistica internazionale, amico fraterno dell’ex campione del mondo di Formula 1, e uno dei pochi visitatori ammessi al suo capezzale, nella villa svizzera di Gland, sul lago Lemano, ne fa una questione di pazienza: «È giovane, è forte. Ha tutto il tempo per recuperare. Tornerà a una vita normale». Vero, è giovane.
Schumacher compirà 46 anni il 3 gennaio e sarà il suo secondo compleanno nel tunnel della sofferenza e dell’immobilità. Del precedente nemmeno si accorse: era ancora in coma profondo, cinque giorni dopo la rovinosa caduta sulle rocce celate dalla neve fresca, tra due piste da sci, a Méribel, Alpi francesi. Non sentì né vide la baraonda di tifosi che si riunirono sotto le finestre dell’ospedale per testimoniargli affetto e incoraggiarlo a resistere.
SCHUMACHER CON LA MOGLIE CORINNA
Ora sa di essere a casa, riconosce i suoi famigliari, si applica con la stessa tenacia che dedicava agli allenamenti quando correva con la Ferrari al programma di riabilitazione predisposto dallo staff di medici e fisioterapisti ingaggiati dalla moglie, Corinna. Ma il suo corpo non risponde come e quanto si vorrebbe: «I suoi miglioramenti sono inequivocabili anche se lenti» ha detto lo specialista di fiducia della famiglia, il francese Jean-François Payen. La cui prognosi però è raggelante: «Tre anni, almeno».
SCHUMACHER FESTEGGIA CON JEAN TODT E EDDIE IRVINE NEL NOVANTOTTO
Altro sconforto è stato aggiunto da Philippe Streiff, l’ex pilota 60enne, in sedia a rotelle dall’89 dopo un incidente automobilistico: «Schumacher è paralizzato — sostiene di sapere Streiff —, non parla, ha problemi di memoria, comunica soltanto con gli occhi». Informazioni vecchie già di qualche mese. Più recenti ma non molto più ottimistiche quelle del biografo svizzero di Schumacher, Luc Domenjoz che, in occasione della ristampa del suo libro dedicato al sette volte campione del mondo, rivela al sito de L’Illustré di avere notizie riservate non molto incoraggianti: «Stando agli specialisti che ho consultato, con un trauma del genere occorre aspettare almeno due anni. Al termine dei quali si può sia migliorare sia peggiorare».
fiat11 jean todt schumacher andrea agnelli lap
I tempi d’attesa lunghi e l’esito incerto delle terapie hanno indotto alcuni sponsor di Schumacher a cercare altri testimonial per i loro prodotti, bevande o abbigliamento. Ma altri, Mercedes in testa, gli restano fedeli: «La nostra idea è sempre stata quella di una collaborazione su una base personale e questi collegamenti sono mantenuti anche oggi», ha detto Sabine. Nonostante tutto, è ancora presto per arrendersi.
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