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OH MY GOD, MA COME TI SEI VESTITO? – A LONDRA LA MOSTRA “DIRTY LOOKS” RIPERCORRE L'EVOLUZIONE DELLA MODA  “SPORCA” E “POCO CURATA", RADICATA NELLA STREET CULTURE BRITANNICA, QUANDO RUGGIVA IL PUNK, TRA FINE ANNI '70 E INIZIO ANNI '80. ESPOSTI CAPI D’ABBIGLIAMENTO DI OLTRE 60 STILISTI, DA VIVIENNE WESTWOOD AD ALEXANDRE MCQUEEN – ANTONIO RIELLO: “SI VEDE UNA CONCRETA FORMA DI TRASGRESSIONE RISPETTO AI CANONI ACQUISITI DELLA MODA (E SOPRATTUTTO DEL LUSSO): MENO REGOLE E PIÙ RELAX. UNA PICCOLA SFACCIATA RIVOLUZIONE CHE SCARDINÒ PARECCHIE REGOLE DELLE ‘BUONE MANIERE’…”  

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Antonio Riello per Dagospia

 

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Il Barbican è un enorme complesso abitativo in stile "brutalista" che sorge nella City di Londra. Comprende al proprio interno, giardini, serre, ristoranti, teatri, music hall. E anche degli spazi espositivi dove, al momento, si può visitare DIRTY LOOKS. La mostra è curata da Karen Van Godtsenhoven e l'allestimento - davvero molto accurato - è opera di Studio Dennis Vanderbroeck. Il catalogo merita di essere acquistato.

 

Sì, si tratta di Moda. Di solito una faccenda troppo seria per lasciarla solo nelle mani degli addetti ai lavori.  Nella fattispecie, la prospettiva è abbastanza inconsueta e intrigante. Il sottotitolo della rassegna riporta "Desire & Decay". Effettivamente il termine "dirty" viene tradotto in genere come "sporco", ma si può leggere anche come: "poco curato", "cattivello", "illegale", "decadente".

 

vivienne westwood

Insomma un vestire abbastanza lontano dal comune senso di eleganza, ordine, bellezza e cura nel vestire. Un qualcosa che, in qualche maniera, era anche ben radicato nella Street Culture britannica e che risale a quando nel Nord Europa ruggiva il Punk (fine anni '70, inizio anni '80).

 

All'inizio le parole d'ordine erano "denim & tartan". Con il passare del tempo si sono aggiunti tessuti e materiali assai disparati (terre, liquidi vari, vegetali, ceramiche).

 

Ma non si tratta affatto di un banale e arruffato “casual”. È piuttosto un colto e elaborato editing di materiali di scarso valore, in quanto sporchi, poveri, sbagliati o rovinati. Inevitabile vedere una certa affinità concettuale con quello che era successo pochi anni prima con gli artisti dell'Arte Povera (fenomeno prettamente italiano, con il suo epicentro a Torino).

 

Questo processo culturale e stilistico possiede una virtù antica e nuovissima: recupera e dà lustro a quello che - almeno nel mondo del consumismo maturo - era considerato, con categorico disprezzo, come scarto.

 

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È il “worn-out” che, oltre una determinata soglia, diventa

“glamorous” (in termini italiani: il "logoro" ad un certo punto si trasforma in "virtù"). In questa storia perfino le imbarazzanti macchie di sugo, i fastidiosi fori delle tarme nella lana e il fango inzaccherato riescono a diventare un sofisticato ornamento. I jeans consumati al punto da strapparsi - anzi a volte già strappati - della Diesel rappresentano una storica e popolare icona di questo genere di attitudine.

 

Sono presenti al Barbican più di 60 stilisti con i relativi marchi. Alcuni molto conosciuti anche al grande pubblico, come Vivienne Westwood, Alexandre McQueen, Diesel, Maison Margela, Issey Miyake, Paco Rabanne, Viktor & Rolf (che ebbero una bella rassegna nel 2008 proprio al Barbican). Altri sono più di nicchia come Paolo Carzana, Hussein Chalayan, Yuima Nakazato, Bubu Ogisi (IAMISIGO), Carol Christian Poell, Alice Potts, Michaela Stark, Robert Wun.

 

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La mostra suggerisce molto più che un intelligente recupero sartoriale dello scarto. Infatti si intravede una concreta forma di trasgressione rispetto ai canoni acquisiti della Moda (e soprattutto del Lusso): meno regole e più relax.

 

Una piccola sfacciata rivoluzione che coraggiosamente scardinò parecchie regole delle cosiddette "buone maniere" e che poi, nel giro di qualche tempo, iniziò a collegarsi alle incipienti esigenze di una coscienza ambientale. E' la fotografia, discretamente fedele, del modo in cui oggi ci vestiamo.

 

E' anche, in qualche modo, una storia di inclusione. Questi DIRTY LOOKS comunque sono la - consolatoria e tardiva - rivincita dei "Disordinati & Trascurati", tribù a cui fieramente dichiaro di appartenere. Si usava dire così di chi indossava in fretta un maglione e, senza accorgersene, lo portava a rovescio per tutta la giornata (con tanto di etichette e di istruzioni di lavaggio ben in vista). Stessa storia per i calzini spaiati e/o bucati.

 

DIRTY LOOKS

Barbican Centre, Silk Street, Londra EC2Y 8DS

iamisigo shadows 2024diesel jeans end '70barbican towers londondirty looks 16piero d'angelo 2024 dirty looks 11dirty looks 02paolo carzana 2025dirty looks 03

fino al 26 Gennaio 2026

robert wun 2024dirty looks 01dirty looks 15diesel jeans vintageiamisigo 2024hussein chalayan 1993dirty looks 05carol christian poell

 

riello