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LULA HOOP! LA CONDANNA PER CORRUZIONE NON FERMA L’EX LEADER BRASILIANO CHE SI AGGRAPPA A UN CAVILLO PER RESTARE IN CORSA - I TEMPI DEI RICORSI GLI DANNO LA CHANCE DI CORRERE ALLE PRESIDENZIALI DI OTTOBRE: LUI E’ PRIMO IN TUTTI I SONDAGGI E  SE VINCESSE GODREBBE ANCHE DI UN’IMMUNITA’ PROVVISORIA 

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Emiliano Guanella per la Stampa

LULA

 

«Adesso la lotta sarà ancora più dura, strada per strada, ma vinceremo; Lula non lo ferma nessuno».

A migliaia dietro le bandiere rosse del Partito dei Lavoratori hanno sfilato sotto il caldo torrido di Porto Alegre e in diverse altre città brasiliane, nel giorno storico in cui l' ex «presidente operaio» è stato condannato in secondo grado per corruzione, rischiando così di esser tagliato fuori per sempre dalla politica. Rischia grosso Lula, anche se non è ancora detta l' ultima parola, in un Paese che si scopre di nuovo polarizzato e diviso; se in una piazza ieri c' erano i supporter di Lula, città per città, nell' altra manifestava chi da anni sogna di vederlo in prigione.

 

LULA DILMA

Per i primi Lula è un mito vivente, per gli altri il responsabile e ideatore del maggior schema di corruzione che sia mai esistito. Sull' avenida paulista a San Paolo è riapparso persino il «pixuleco», il grande pupazzo gonfiabile col faccione di Lula e un vestito da carcerato. Bandiere brasiliane, l' inno cantato a squarciagola, gente festeggiando come se la «seleçao» di Neymar e compagni avesse vinto i Mondiali. La Corte d' apello doveva esprimersi sulla condanna inflitta in primo grado dal giudice Sergio Moro, artefice della maxi operazione Lavajato, che ha scoperchiato gli intrecci tra le imprese e la politica. Lula è stato ritenuto colpevole all' unanimità di aver accettato dalla società di costruzione Oas un attico in cambio di grandi commesse pubbliche.

LULA E DILMA

 

Adesso il suo cammino è tutto in salita. Le elezioni sono in ottobre e lui è primo in tutti i sondaggi sulle intenzioni di voto, ma la legge brasiliana impedisce ai condannati in secondo grado di ricoprire cariche pubbliche: la sua candidatura sarebbe illegale. Ma c' è sempre la strada dei ricorsi, tre in particolare; presso la Corte d' Appello per vizi formali, presso la Corte Suprema o direttamente davanti alla giustizia elettorale. Se la Corte Suprema sospendesse la decisione di Porto Alegre per riesaminare l' intero caso potrebbero passare dei mesi, oltre il limite di fine luglio per la presentazione delle candidature.

 

Lula intende candidarsi e tentare il tutto per tutto; se vincesse da presidente godrebbe di un' immunità provvisoria fino alla fine del suo mandato. Sa che la pressione popolare può aiutarlo e per questo da mesi percorre il Brasile in un tour pre-elettorale che ha ridato vigore ad una sinistra falcidiata dagli scandali e dall' impeachment di Dilma Rousseff, il «golpe» che ha spalancato un anno e mezzo fa le porte per il ritorno della destra al potere. «La candidatura di Lula - spiegano al comitato centrale del suo partito - non decade, anzi, oggi è più che forte che mai».

LULA

 

Vada come vada, la sinistra ha bisogno di Lula per non scomparire e lui ha bisogno della gente in piazza per continuare a sperare in un miracolo.

 

Nel giorno in cui segna l' inizio della fine della sua carriera, Lula si è rifugiato laddove tutto è iniziato, nella sede del sindacato dei metalmeccanici della periferia di San Paolo, tra i vecchi compagni di sempre. «Posso dire che ho la coscienza pulita perché so di non aver commesso nessun crimine - ha detto - e di questo sono convinti anche giuristi di fama mondiale». Sulle debolezze del processo, l' accusa è basata su testimonianze di pentiti ma senza una prova diretta - si parla da mesi, ma i giudici non hanno avuto dubbi. «Un delitto commesso da un presidente - ha detto uno di loro - è un atto vile che va condannato. Le prove indirette sono tante e talmente forti da giustificare la condanna».

 

PROTESTE CONTRO LULA

Forte dell' appoggio di un terzo almeno degli elettori, Lula continuerà la sua campagna e poi, qualora anche l' ultimo ricorso venisse negato, potrebbe cedere il posto ad un sostituto a cui tirare la volata, come l' ex sindaco di San Paolo Fernando Haddad. Dalla prossima settimana sarà di nuovo in piazza contro il «golpe della magistratura». Ma questa volta il suo carisma potrebbe non bastare per continuare ad essere protagonista della politica brasiliana.

PROTESTE CONTRO LULA PROTESTE CONTRO LULA LULA ARRESTO SCONTRILULALULAPROTESTE CONTRO LULA

 

DILMA ROUSSEFF E LULA FOTO LAPRESSE