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“POTEVO METTERCI PIÙ IMPEGNO. LA NAZIONALE E' UN RIMPIANTO, MA QUALCUNO NON MI VOLEVA IN AZZURRO” – MARIO BALOTELLI COMPIE 35 ANNI E CERCA DI SCROLLARSI DI DOSSO L’ETICHETTA DEL “BAD BOY”: “UNA VOLTA PER ME TUTTO ERA BIANCO O NERO. ORA STO IMPARANDO A COGLIERE LE GRADAZIONI DEL GRIGIO. MI PIACEREBBE FARE IL PAPA’, MA NON ME LO PERMETTONO. CON PIA VA MEGLIO PERCHÉ RAFFAELLA FICO È PIÙ DISPONIBILE, MA CON LION È PIÙ DIFFICILE. FINCHÉ NON CAMBIANO CERTE LEGGI” – "CERCO UN CLUB CHE MI DIA FIDUCIA. VOGLIO GIOCARE ALTRI DUE-TRE ANNI. POI, VADO DA MIO FRATELLO ENOCK CHE ORA GIOCA NEL VADO TRA I DILETTANTI. COMUNQUE GLI HO PROMESSO CHE CHIUDERÒ LA CARRIERA GIOCANDO INSIEME A LUI - IN CAMPO VEDO TANTI ATLETI ALTI 1,90 METRI, MA NESSUNO SALTA PIÙ L’UOMO. ANCHE PERCHÉ ADESSO APPENA I RAGAZZINI FANNO UN TUNNEL FINISCONO IN CASTIGO"
Estratto dell’articolo di Carlo Laudisa per “la Gazzetta dello Sport”
Nessuna festa speciale. Mario Balotelli per i suoi 35 anni domani non ha organizzato nulla e chiede un solo regalo: «Salute, per me e per i miei cari». Dov’è finito Super Mario? L’effervescente per natura, con il marchio (meritato?) del bad boy. «Una volta per me tutto era bianco o nero. Ora sto imparando a cogliere le gradazioni del grigio. Non mi riesce facile, ma mi sto abituando».
Si sente più consapevole anche come padre?
«Non mi è mai stato permesso di essere presente fino in fondo e col tempo mi sono reso conto di quanto sia meravigliosa questa responsabilità».
Da quanto non vede i suoi figli?
«Con Pia va meglio perché Raffaella è più disponibile, ma con Lion è più difficile. Finché non cambiano certe leggi…».
[…] Dove la vedremo in campo?
«Vorrei rispondere ma non riesco (e ride)».
Allora ha un sogno?
«Giocare nel Real Madrid...».
In realtà?
«Cerco un club che mi dia fiducia. Voglio giocare altri due-tre anni. Poi, vado da mio fratello Enock».
Dove?
«Ora gioca nel Vado tra i dilettanti. Comunque gli ho promesso che chiuderò la carriera giocando insieme a lui».
Intanto si allena. Forte?
«Sto bene. Mi sento pronto».
[…]
Come vede la nuova Serie A?
«Non seguo la tv, non mi aggiorno».
Polemico?
«Sono innamorato del calcio giocato. Però stanno cambiando troppe cose. In campo vedo tanti atleti alti 1,90 metri, ma nessuno salta più l’uomo. Anche perché adesso appena i ragazzini fanno un tunnel finiscono in castigo».
A lei non succedeva?
«Il giusto. Anche se mi è rimasto un sogno, quel periodo passato a Barcellona, poi Moratti offrì di più al Lumezzane e passai all’Inter».
Cosa ricorda di quell’esperienza?
«Bellissima, ero con i fratelli Dos Santos, con Thiago Alcantara, Bojan. Si giocava liberamente. Ci insegnavano solo la tecnica: stop e passaggio al volo, niente tattica. Era una gioia andare in campo, quella squadra non era legale, vincevamo 15-0».
Eppure all’Inter e al Milan non sono mancate le soddisfazioni.
«Certo. Ho avuto e dato tanto in entrambi i club».
Ma lei è interista o milanista?
«Da ragazzo simpatizzavo per i nerazzurri perché il mio idolo era Ronaldo il Fenomeno, poi non ho mai nascosto la mia simpatia per il mondo rossonero. Ma essere tifoso è un’altra cosa».
[…] Cosa le manca nella sua carriera?
«Potevo metterci più impegno. Mi resta il rimpianto della Nazionale: potevo giocare di più».
Eppure ha segnato 14 gol, come Rivera.
«Lasciamo stare. Se avessi avuto più chance magari avrei potuto avvicinarmi a Riva. Qualcuno non mi voleva in azzurro… Ma è acqua passata».
Ci manca il Mondiale. Cosa pensa di Gattuso?
«Rino merita il mio bocca al lupo. Ce la metterà tutta».
Intanto in Italia mancano gli attaccanti di qualità.
«È un problema serio. Ai giovani non viene data continuità, li mandano nelle serie inferiori e dopo pochi mesi cambiano già maglia. Si perdono».
Pio Esposito, Francesco Camarda e Lorenzo Venturino. Chi sfonda?
«Al Genoa mi sono allenato con Venturino, ha buoni colpi: merita fiducia. Anche Camarda l’ho visto in alcuni spezzoni nel Milan e sono curioso di vedere come si muoverà nel Lecce. A me però piace soprattutto Pio».
In cosa?
«Conosco suo fratello Seba e l’ho visto più volte dal vivo a Brescia. Ha tutto per sfondare. Mi auguro che si faccia spazio nell’Inter, può essere la sorpresa. Ma per stare ad alti livelli bisogna rompere il ghiaccio» . […]
MARIO BALOTELLI
MARIO BALOTELLI
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