DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”
Torna il rumore della Juve, ma l'Inter continua a sentirlo da lontano. Il Torino gioca benissimo nel primo tempo quando riesce a entrare tra le linee profonde della Juve e a portare dentro disordine. Poi Allegri corregge la squadra e fa un passo avanti sulla strada iniziata contro il Chelsea.
Mette fuori Kean, non male fino a quel punto, ma fine a se stesso, e sposta Bernardeschi alle spalle di Chiesa come centrocampista più avanzato. Bernardeschi ha classe e oggi anche voglia di lottare. Pulisce palloni per qualunque ripartenza e mette in inferiorità numerica il centrocampo del Torino. È la mossa che decide la partita.
esultanza dopo il gol di locatelli in torino juventus
Juric spaventa la Juve nel primo tempo ma si consuma e non tiene ritmo abbastanza a lungo, fino a una conclusione ingenerosa ma legittima della partita. La Juve è ritrovata come intelligenza tattica, non è più dominatrice, va spesso in confusione nel primo tempo, ma conferma di avere linee tecniche nuove, non di potenza, ma di esatta convenienza. Non si discute più sui suoi squilibri.
Allegri va avanti con Locatelli in mezzo al blocco della squadra ma per chiudere l'argomento della leggerezza ha messo più sostanza, quasi un centrocampo a sei con Cuadrado-McKennie-Locatelli-Rabiot-Bernardeschi-Alex Sandro. Ognuno su metri diversi, ma tutti uniti nel contenere l'avversario e ripartire. Non so quanto possa reggere, cosa ne sarà dello schema coi rientri di Morata e Dybala, ma l'idea rende questa Juve una squadra nuova e a tratti sorprendente.
È la terza vittoria di fila e la prima volta dopo 20 partite che la squadra non prende gol in campionato. Non è ricominciato niente, ma il lavoro può adesso continuare, ha trovato un senso.
Inzaghi azzecca di nuovo i cambi, ne porta quattro in campo a Sassuolo mentre quasi a metà ripresa sta perdendo. Uno è Dzeko che impiega mezzo minuto a toccare il pallone e metterlo in porta. Succede come a Verona e Firenze. Brutto primo tempo, senza colore né personalità.
Ottima ripresa, lucida, cattiva, ben guidata dalla panchina. Forse è più un segnale di limite che di forza, a tratti il Sassuolo ha giocato con una qualità sconosciuta all'Inter, ma l'Inter ha i tempi brevi delle grandi squadre, può permettersi combinazioni improvvise. Il Sassuolo è un piccolo riassunto delle necessità italiane. Ha i due migliori centravanti giovani, Raspadori e Scamacca, ma hanno segnato un gol in due. Fino a restituire il posto al vecchio Defrel.
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